Sono passate ormai più di due settimane dalla partenza da Città del Capo
per la seconda tappa della Volvo Ocean Race. La flotta naviga ancora
nel vento leggero, a meno di 2.000 miglia dal traguardo dell'emirato, e
il terzetto di testa dovrebbe attraversare l'Equatore stanotte. Abu
Dhabi Ocean Racing è al comando da ormai cinque giorni, ma è tallonata
da vicino da Dongfeng Race Team e daTeam Brunel. Gli spagnoli di MAPFRE
devono ancora vedere se la loro opzione è stata vincente e per ora sono
quarti, mentre più indietro è duello fra Team Alvimedica e Team SCA, che
al contempo cercano per recuperare sui primi.
E' stata una notte calma quella
trascorsa, il vento si è mantenuto stabile e ha finalmente cominciato a
salire di qualche nodo per il gruppo di testa, mentre gli inseguitori
sono stati alla prese con vento più leggero. Nel corso della giornata,
però un po' di brezza più sostenuta è entrata per tutti e i log sui i
sei Volvo Ocean 65 hanno ripreso a segnare velocità a due cifre. La fase
di compressione degli ultimi giorni si è dunque esaurita e il trio di
testa, racchiuso in meno di 9 miglia, conta su un vantaggio di oltre 100
miglia su MAPFRE che sta ancora aspettando di raccogliere i frutti
della opzione est di qualche giorno fa, e di quasi 170 su Team
Alvimedica e Team SCA.
L'onboard reporter di Dongfeng Yann Riou, racconta così il cambiamento:
“E' successo improvvisamente stamattina, la notte è passata tranquilla,
poi appena prima dell'alba il vento è aumentato e ha cominciato a
piovere. Un cambio di scena totale. Eccoci, siamo entrati nei Doldrum
per la seconda volta nella regata. E stranamente, ne siamo piuttosto
felici!” Il suo skipper, il transalpino Charles Caudrelier ha detto: “Per
il momento va bene, siamo entrati nel vento da nord delle calme
equatoriali. E' una bella sorpresa e magari questa volta saremo più
fortunati che la prima, e il passaggio sarà più semplice. Le formazioni
nuvolose non sono molto sviluppate, i temporali non tanto violenti. Ci
aspettiamo che le condizioni peggiorino un po' nelle prossime 24 ore, ma
ovviamente in questa zona tutto può cambiare velocemente.”
La separazione laterale della flotta
questa mattina era superiore alle 335 miglia, con Team Alvimedica e Team
SCA sempre più a ovest e MAPFRE a est, dove l'equipaggio guidato da
Iker Martìnez ha deciso di spingersi per provare a passare i Doldrum in
maniera alternativa agli avversari.
Francisco Vignale ha raccontato quanto sta succedendo a bordo della barca rossa:
“Ecco i Doldrum, l'esperienza è molto importante in questo tipo di
sistema meteo, perché bisogna riuscire a passare indenni dalle nuvole.
Jean-Luc (Nélias, il navigatore) ha passato gran parte della giornata ad
osservare le nuvole e a cercare di farci trovare il canale migliore.
Non siamo riusciti a evitarle tute, ma almeno quelle che abbiamo avuto
sono state utili, un po' più di fresco, una doccia... cose molto gradite
in questo caldo. Il report che è arrivato stamattina non ci ha portato
proprio buone notizie, ma non molliamo perché pensiamo che le calme
equatoriali costringeranno tutti a una ripartenza e come le passeremo
potrebbe fare la differenza. Abbiamo ancora tante miglia da fare e la
cosa si fa più tattica e interessante ogni giorno.”
A bordo di Azzam , la barca di Abu
Dhabi, al comando da ben cinque giorni l'umore sembra essere positivo,
come spiega Matt Knighton nel suo blog quotidiano. “Il caldo e il
sole avranno anche reso le giornate più lunghe, ma hanno dato anche una
bella spinta a tutti per arrivare il prima possibile a Abu Dhabi. Mentre
il vento aumentava e il suono delle onde sulla prua si faceva più
intenso, le miglia mancanti al Golfo Persico hanno cominciato a passare
più in fretta, e, per la prima volta nella tappa la domanda non è”
quanto manca per uscire da questa situazione” ma piuttosto “quando
arriviamo”?”
Aggiornamento su Team Vestas Wind
Intanto, dopo aver vissuto per più di
tre giorni, praticamente tagliati fuori dal mondo sul piccolo atollo
dell'oceano Indiano di Saint-Brandon, dove si erano incagliati lo scorso
sabato pomeriggio, i nove componenti dell'equipaggio di Team Vestas
Wind sono arrivati ieri sull'isola di Mauritius. La barca con bandiera danese si è
incagliata in un reef corallino quando navigava a 19 nodi, circa 35
chilometri orari, si è girata di 180 gradi. L'equipaggio è rimasto a
bordo della barca fino alle prime ore dell'alba del giorno successivo,
prima di abbandonarla al buio e camminando nella laguna, con l'acqua
all'altezza delle ginocchia, fino a raggiungere un punto asciutto. Poi
una piccola barca della guardia costiera locale ha trasportato i nove
uomini fino all'Íle du Sud. Sebbene avessero potuto lasciare il luogo
già martedì, Nicholson e i suoi uomini hanno deciso di stare un giorno
in più, per recuperare la maggior quantità possibile di materiale dalla
barca danneggiata e pulire dai detriti la zona circostante
l'incagliamento.
Lo skipper australiano Chris Nicholson,
alla sua quarta partecipazione alla Volvo Ocean Race, ha raccontato di
essere ancora in una fase emotivamente intensa. “Ovviamente sono
molto deluso, ma d'altra parte mi rendo conto che siamo stati fortunati
perché siamo tutti qui, nessuno è rimasto ferito. E' una situazione
strana, e le emozioni sono molte.” Ha detto Nicholson una volta giunto sulla banchina di Mauritius. “Gli
ultimi quattro giorni sono stati duri per noi, e sono estremamente
orgoglioso di come il team si sia comportato in modo professionale e
composto. E' chiaro che si è trattato di un errore umano, non si può
negare questo fatto. E, come skipper, mi prendo la responsabilità finale
di quanto accaduto.”
Vestas,la società attiva nel campo
dell'eolico e sponsor principale del team, ha dichiarato di essere
concentratia sull'obiettivo di tornare in regata . “Sebbene non
potremo partecipare alla tappa da Abu Dhabi a Sanya, stiamo considerando
tutte le opzioni per rientrare in gara in un momento successivo.” Ha detto Morten Albæk, direttore marketing di Vestas “Avremo
maggiori dettagli di cosa è successo esattamente quando potremo fare un
vero debrief con l'equipaggio, ossia il prossimo fine settimana ad Abu
Dhabi.”
Un rappresentante di un altro sponsor, l'azienda di distribuzione elettrica olandese Powerhouse ha aggiunto: “Siamo
molto sollevati di sapere che nessuno è ferito. Quando abbiamo deciso
di partecipare alla Volvo Ocean Race con Team Vestas Wind sapevamo che
si trattava di un progetto con potenziali rischi. Il team deve
affrontare ancora molte incertezze e, tuttavia, noi siamo più che mai
impegnati a supportare il team in questa situazione estremamente
difficile e ad aiutarlo a tornare in regata. Siamo coinvolti a fondo,
nei momenti positivi come in quelli difficili.”
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