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lunedì 16 dicembre 2013

MINMI 6.50 - TRANSAT 2013 - CONCLUSA L'AVVENTURA DEGLI SKIPPER ITALIANI


L’Europa mi ha accolta ieri con un freddo pungente: mi ero già abituata a cappello di paglia e piedi nudi, ma il Dicembre parigino mi ha riportata velocemente alla realtà.  È finita quest’ avventura in Guadalupa, due settimane molto intense, lunghe e brevissime allo stesso tempo, dense di incontri, nuovi visi, bellissime storie, emozioni autentiche.  Già dal mattino di venerdì il Villaggio Mini è stato smantellato e l’organizzazione (tranne tre ragazze) è partita. In mare ci sono ancora tre solitari, speriamo ricevano anche loro un “accueil” degno di tutti i loro lunghi giorni di mare. 

Anche se sotto il sole e la brezza dolce, aleggiava in banchina un acuto sentimento di tristezza, consapevolezza che tutto era finito. “Dobbiamo tenerci in contatto!” “Certo, prossima regata la facciamo in doppio….ci pensi che bello?!”. E i saluti sono anch’essi composti, densi, poche parole e lunghi abbracci stretti.
 
Ormai anche i solitari stanno andando a casa e sul pontile della Marina di Point-à-Pitre i Mini, che hanno quasi tutte disalberato nei giorni scorsi, vengono portati verso il cargo, che dovrebbe partire fra qualche giorno per l’Europa.

Giovedì sera sono arrivati gli ultimi tre italiani ancora in gara. Federico Cuciuc (Your Sail) ha tagliato la linea d’arrivo verso le 830, giusto in tempo per l’inizio della festa finale della Mini Transat! Quando i flash hanno abbagliato il viso di Federico nel buio, il suo sguardo era felice e stupito. La sua non è stata un’esplosione di gioia, ma una silenziosa, felice e sorridente consapevolezza di essere arrivato, di aver finito la Mini Transat. Pochi giorni prima della fine della regata, Federico aveva avuto un incidente con il jet boil e si è procurato ustioni a mani e braccia, che ha curato con la farmacia di bordo. Ora stanno guarendo, diventeranno cicatrici da raccontare ai nipoti.

Verso le 3 di notte è arrivato anche l’Imaginaire, barca accompagnatrice che aveva recuperato a 300 miglia dall’arrivo Fede Fornaro e Andrea Iacopini, costretti entrambi ad abbandonare la loro barca a un soffio dall’arrivo, il primo a causa dei timoni, il secondo per una falla a bordo. Le mail di Fede e Andrea da bordo dell’Imaginaire avevano già fatto intuire la profonda delusione, tristezza e sofferenza di aver dovuto lasciare in mare le “loro amate”. I loro occhi, una volta messo piede a terra, hanno confermato tutto. Un rhum, un sigaro, qualche telefonata e finalmente un letto che non si muove. Il giorno dopo, l’obiettivo di Fede è attivarsi per trovare Jolie Rouge, che ha abbandonato con la balise accesa. È molto determinato a trovarlo, non si arrenderà. “La sua Mini non finirà finché non avrà recuperato la sua barca…”.

Il primo pasto “vero” dopo tanti giorni, Federico, Andrea e Federico lo fanno venerdì a pranzo: sotto una tettoia ombreggiata i tre, insieme a Michele e Alberto, ricominciano a raccontarsi mille cose. E c’è di tutto: le difficoltà a captare il meteo, la rabbia testarda contro gli dèi in alcuni momenti, la consapevolezza che gli urli in mare non fanno eco, le stelle cadenti, la stanchezza, la bellezza di alcuni cieli. Si riaccende una luce negli occhi ogni volta, ripercorrere una volta di più quei ricordi, li fa rivivere, li ravviva. È il momento di rientrare, è finita. Le prossime avventure saranno un’altra bella storia da raccontare.
(da www.classemini.it di Francesca Pradelli)

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