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venerdì 13 settembre 2013

MINI 6.50 - Diario di Bordo - A un mese dalla MiniTransat 2013


L'ultima classica Atlantica del calendario Mini650, la Transgascogne, ha sancito gli ultimi verdetti. Non si poteva pretendere che i valori in campo come si erano ormai delineati nel corso di una stagione lunghissima venissero stravolti e così non è stato. Gahinet ha, per l'ennesima volta, dimostrato di avere saldato una compenetrazione tra sè ed il suo Lombard ormai perfetta.  Solo Giancarlo si è permesso il lusso di mettergli la prua davanti quest'anno, al Map e "quasi" alla Select ma il dominio del figlio di Gilles è stato quasi incontrastato.  L'ambizione del modesto spilungone è palese: essere il primo velista che si fregia del primo posto nelle categorie Serie e Proto nel corso di due edizioni della Transat. Non dimentichiamo infatti che lui ha vinto la durissima edizione del 2011, al suo primo anno di attività sui Mini.  Nessuno ci è finora riuscito.
 
Il più vicino al grande slam è stato David Raison che, vincitore su Magnum due anni fa, nel 2003 aveva fallito il primo posto per poche decine di minuti dopo un'epico duello con Erwan Tymen, entrambi a bordo dei primi Pogo2 costruiti. Altri due grandissimi del circuito avevano invece fallito.
Peter De Laureyssens, imperiale vincitore nel 2005 con 16 ore sul secondo Serie classificato, nel 2007 era incappato in una incredibile serie di avarie, per arrivare senza pilota ed invecchiato di 20 anni 14 esimo sul Finot 618. Stephane Le Diraison alla vittoria nel 2007 non ha saputo fare meglio che affiancare un quinto posto nella serie maggiore nell'edizione successiva.
Sarà dura anche per Gwenolè comunque.
Pedote a parte, personaggi come Delesne, Pulvè (al debutto sulle lunghe distanze),
Boidevezi, già vincitore alle Azzorre l'anno scorso, e qualche altro outsider, venderanno la pelle carissima, infarciti di classe e miglia di allenamento come sono.

Tra i serie si è assistito all'unica (parziale ) novità, col ritorno sul podio di Jean Marie Oger. Il suo P2 nel 2011 aveva collezionato una ricca messe di podi, mentre invece quest'anno avevamo assistito ad una inspiegabile involuzione tecnica. Jean è entrato in forma al momento giusto...
Per il resto sarà difficile schiodare dai due blocchi che ormai da due anni monopolizzano tutte le classifiche.

Blocco P2:
Boyssou, Renaud ed il belga Jerckens col cattivo tempo, col condimento di qualche outsider come Lipinski, il vincitore del Minifastnet

Blocco Nacira:
Belloir e Cloarec in quota francese, Koster e Justine Mettreaux in quota svizzera.

Svizzera?
Sissignori e guardate che il paese dei cucù, Alinghi a parte, vanta una tradizione alturiera che noi ci sogniamo. Il loro centro di allenamento di Ginevra non ha nulla da invidiare ai più rinomat centri bretoni per qualità e densità degli allenamenti ed all'ultima TransLemano in solitario sono partite 87 barche, a riprova di una cultura sportiva specifica notevolissima.

Anche in Mediterraneo la stagione agonistica ha spento gli ultimi bagliori con la conclusione del Grand 8.
Come al solito da quelle parti il Mistral ci ha messo lo zampino, obbligando gli organizzatori ad un Pit Stop che possiamo solo immaginare quanto indigesto ed affaticante debba essere risultato alle 12 barche concorrenti, divise tra condotte in doppio o in solitario. Ci pare che la regata abbia riconfermato due assiomi incontrovertibili nel mondo dello sport, e quindi anche della vela in equipaggio ridotto.

La vittoria di Pendibene tra i Serie in doppio, a suggello di una stagione più che positiva, testimonia l'importanza degli allenamenti quotidiani. Sappiamo che il toscano, anche favorito dal fatto di essere in forza nella Marina Militare, ma non solo per quello, dedica ogni giorno del tempo alla preparazione fisica e la sua linea di progressione negli anni è stata di una irresistibile ascesa.
La vittoria di McFarlane tra i Proto è la prova che occorre gareggiare, gareggiare, gareggiare…
Se ho fatto bene i conti il Grand 8 non era obbligatorio per l'americano per poter correre la Transat, dato che le miglia totalizzate tra giugno e luglio in Atlantico erano sovrabbondanti. Eppure, pur di affinare la sua sintonia con mezzo Jeff si è sobbarcato una doppia faticosissima trasferta al sud, solo per stare qualche giorno in più in mare da solo, contro gli avversari… Che lezione!

Chiusi i giochi?
Nessuno si dimentica del settimo posto 2011 del Carneade Lull, che, zitto, zitto, arrivò senza miglia negli ultimi due mesi dall'Africa, dove lavorava, per rimanere per tante e tante miglia in testa al gruppo, fino ad un incredibile settimo posto finale.
Ci piace pensare che Alberto Bona, autore di due probanti ottavi posti al Fastnet ed alla seconda tappa a Pt. Bourgenais, ne potrebbe fare le le veci nel 2013...

Sette gli italiani alla partenza, numero lontano dai 13 pre-iscritti di questo inverno ma il copione è stato già visto tante volte ed è inutile stupirci.
Sappiamo tutti che la MiniTransat è prova estrema non solo nella sua effetuazione ma anche, e soprattutto, nella sua preparazione. Mille sono gli ostacoli di cui è lastricato il suo cammino; economici, professionali, motivazionali, familiari, di salute, tecnici e veramente, arrivare alla partenza costituisce già una vittoria.

Saremo sorvegliati speciali da parte della Classe Francese.
Non nascondiamocelo: nel 2011 è stata una debacle con solo due arrivati su otto partenti. Dobbiamo fornire ai cugini la prova della maturità del nostro movimento.
Pienamente consapevoli di quanto giochi la fortuna nel corso di una siffatta maratona, noi siamo ottimisti.
Personalmente incrociamo questi ragazzi in regata dagli albori della loro esperienza sui 650 e sulla barca di qualcuno abbiamo anche gareggiato.
Posso testimoniare che le loro capacità tecniche sono state affinate potentemente dai tre anni di corso invernale allo YCI, con mentori come Caracci ed Apolloni e che la loro capacità di sopportare lo stress è stata temprata da infinite peripezie.
Forza ragazzi! Siamo con voi e vi accompagneremo con la mente e col cuore in ogni miglio dell'avventura della vostra vita. 
(di S. Paltrinieri da www.classemini.it)

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