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lunedì 17 giugno 2013

MINI 6.50 - Giancarlo Pedote dopo la prestigiosa vittoria del Trofeo Marie Agnes Peron - pensieri in libertà


16 giugno 2013, casa nostra a Larmor Plage -  Quanta strada nei miei sandali! Oggi, domenica, dopo le premiazioni del Map, mi sono svegliato con questa frase. Ieri ho preso qualche minuto per guardare di notte il porto di Douarnenez, nel silenzio, con le luci dei lampioni, il rumore delle drizze e delle bandiere. E’ nel 2008 che sono arrivato per la prima volta in questa cittadina della Bretagna dal nome strano che ho imparato a pronunciare correttamente dopo un mese. Arrivai con Piero, mio grandissimo amico e cugino, nonché elemento insostituibile del fatto che oggi posso raccontare queste cose. Con Piero dopo 1J, 17h, 47m, 21s arrivammo a Douarnenez dalla Toscana. Non sapevo neanche cosa fosse il Raz de Sein. anche per questo nome mi sono allenato, perché non mi veniva proprio. Pronunciato alla toscana, nessun francese capiva a cosa mi riferissi.
 
Ieri a Douarnenez, dopo le premiazioni, un amico che naviga in proto mi ha fatto un paio di domande che mi hanno fatto un po’ volare.
Lui: Dove hai imparato a fare vela?
Io: Nel Golfo di Follonica con il wind-surf, al bagno pineta.
Lui: Quindi facevi regate in wind-surf ?
Io: No, no, tiravo solo bordi nel golfo. Avanti-indietro. Avanti-indietro. Avanti-indietro.
Lui: E alla vela agonistica come sei arrivato?
Io: Dal charter.
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Ritorno a quel qualche minuto di notte: il porto di Douarnenez, il silenzio, le luci dei lampioni, il rumore delle drizze e delle bandiere.
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Rivado a quando facevo wind-surf a Follonica.
La gente: Di dove sei toscano?
Io: Firenze.
La gente: Firenze, Firenze o un comune vicino?
Io: Scandicci.
La gente: ahahahaha Scandicci, la città del mostro!!!!
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Adesso io e quel minuto di notte, il porto di Douarnenez, il silenzio, le luci dei lampioni, il rumore delle drizze e delle bandiere.
Scoppio in una sonora risata.
Di quelle che potrebbe fare un matto di notte, uno veramente matto che parla da solo.
Oppure uno che da Scandicci, dalla città del mostro, arriva a Douarnenez e riesce a vincere la regata e abbassare il record di 1h e 40mn.
 .......…
La regata, Map 2013.
Navigare in proto accanto a quei due ragazzi che mi sono accanto sul podio è un’esperienza di vita.
Li ho ringraziati pubblicamente alle premiazioni, senza di loro sarebbe impossibile arrivare in quelle zone strane della fisiologia umana.

Tra il dopo Azzorre 2012 e il Map 2013.
Non ho scritto, perché non l’ho trovato interessante. Ho bisogno un morso di vita importante da mettere sul banco del macello da tagliare e compartire.

La Trinité-Plymouth con Rémi, dove ci concediamo il bis e non battiamo il record della regata (nostro record dell’anno scorso).

La Select, dove piango al traino, per un secondo posto che non pensavo di meritare.

La Demi-Clé insieme a Seb, con cui regatiamo, scherziamo, parliamo di vita.

Gli allenamenti di marzo in Bretagna, con le mani congelate. La prima notturna di marzo in Bretagna con le mani, i piedi e il pisello congelato.

Gli allenamenti da solo attorno allo stagno di Ter.

Il mese piacevolissimo e interessantissimo che ho trascorso lavorando sulla mia barca nel cantiere AMCO con Thierry.

Riccardo Apolloni, con cui trascorro un mese a scambiare idee, sensazioni, uscite in mare e che mi introduce all’ingegneria della vela.

Tutte le persone che sono a me care, che vivono nel mio cuore e che mi hanno accompagnato in questa regata.

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