Domenica 6 novembre alle ore 06:56 UTC, 704 Dagadà Spirito di Maremma e Simone Gesi entrano nella baia di Todos los Santos, 26mi tra i Serie. Salvador de Bahia riserva anche a loro una calorosa accoglienza sui pontili... organizzatori e skipper festeggiano l'arrivo offrendo a Simone l'immancabile Cahipirinha per lavare il sale lasciato dall'oceano. Gli ultimi giorni sono stati molto duri, bagnati e freddi con vento a 40 nodi e onda formata in prua. La stanchezza è visibile sul viso di Simone come la gioia di "avercela fatta" traspare chiaramente dai suoi occhi. Dagadà in questa seconda tappa ha avuto una serie di avarie che hanno costretto Simone a dedicare molte ore al bricolage: un allagamento della barca con conseguente panne dell'elettronica, un agugliotto danneggiato e 2 bompressi rotti sono il segno lasciato dal mare che ha picchiato duro in quest'edizione.
Dopo il disastro del 1999, l'attenzione e la preoccupazione di tutti è sempre stata rivolta alla prima tappa e al meteo presente sul golfo di Biscaglia; quest'anno invece la flotta si è trovata ad affrontare condizioni meteo particolarmente dure da Capo Verde in poi nella tappa più lunga.
Il Pot au Noir ha riservato alla flotta depressioni particolarmente violente e anche l'emisfero sud nel tratto di avvicinamento a Bahia non ha risparmiato i solitari accogliendoli con una tempesta fredda e venti contrari, condizioni che hanno in molti casi destabilizzato i regatanti che speravano di avere un accoglienza diversa dalla primavera Australe.
A confermarlo ulteriormente, purtroppo, le notizie delle ultime ore del disalberamento dell'olandesina Christa Ten Brinke e il ritiro di Maurizio Gallo, che provato dalla stanchezza e dalla fatica ha deciso di entrare con il suo 513 Yak nel porto di Maceio a circa 250 miglia dall'arrivo.
Gli siamo tutti vicini e speriamo che nelle prossime ore possa riprendere il mare per arrivare a Bahia. Quest'edizione della Transat passerà alla storia per la sua seconda tappa e per le imprevedibili condizioni meteo che l'hanno caratterizzata.
Non abbiamo potuto ancora metterci in contatto con Maurizio e pertanto non possiamo far altro che riportare le notizie trasmesse dal Comitato Organizzatore, ma sembra che seppur molto provato dalla fatica stia bene e sia entrato in porto autonomamente. Vi daremo ulteriori notizie appena possibile.
Sergio Frattaruolo continua la sua marcia con determinazione assoluta. Una grande prova di carattere che va ben al di là del risultato sportivo... Chapeau Sergio! Mentre scriviamo viaggia a 6.8 nodi e si trova al largo di Fernando de Noronha. (Sul tracking della regata è ancora possibile seguire la sua traccia clikkando sul suo nome. n.d.r.) (da www.classemini.it di D.Lussu).
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