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giovedì 4 novembre 2010

Route du Rhum - secondo aggiornamento day 4


Da www.marconannini.com  : "" Continua la rimonta su UniCredit (barca verde in alto nella foto) 24 ore di fuoco, la flotta ha sciolto le briglie, una mandria di cavalli impazziti corre verso ovest, da ieri ho recuperato 6 posizioni, finalmente son nei top 20, ma attenzione, non mi faccio illusioni sara' dura mantenere il posizionamento e ancora di piu scalare ulteriormente... dal decimo al ventesimo siamo un gruppetto separato da sole 20 miglia, 2-3 ore per intenderci. Innegabile l'emozione di far parte di questa regata, il livello e' altissimo e non mi aspettavo nulla di meno, ho sentito di Oman Air, il trimarano che si e' spaccato, alcuni ritiri in tutte le classi, una settimana di bolina non fa piacere a nessuno ma bisogna tener duro. E' comparso un timido sole, ieri era tutto grigio. Rispetto alla OSTAR fa molto ma molto piu' caldo anche in questa prima fase, tutti i vestiti e sacchi a pelo che ho portato sono inutili... I Class40 dimostano ancora una volta di essere macchine da guerra, una classe combattutissima, nonostante sia ventesimo in termini di distanza all'arrivo sono addirittura davanti ad Andrea Mura che conduce la classe Rhum col suo Open50, anche se vuol dire poco ora, lui ha scelto la rotta sud dove si investe all'inizio per raccogliere i frutti piu' avanti...Torno a fare i compitini sul tavolo da carteggio ed alle scotte. marco "".

Da www.ventodisardegna.it : "" Mura nella bolla anticiclonica (barca rossa in basso nella foto) Dopo quasi 100 ore di navigazione in solitario l’Open 50 Vento di Sardegna (progetto Felci Yachts) con a bordo il velista cagliaritano Andrea Mura è ancora in testa nella sua categoria alla nona edizione della Route du Rhum.
Gianfranco Meggiorin di Navimeteo, che segue Andrea sotto il profilo meteorologico ci ha spiegato in che condizioni sta navigando Vento di Sardegna: “Sta iniziando il momento delicato del passaggio della bolla anticiclonica. Gli inseguitori potranno recuperare miglia e Andrea poggerà per non fermare la barca con 6 nodi di vento reale. Bisogna arrivare fino a sotto il 42° parallelo per poter iniziare ad agganciare i venti da Est. Ho consigliato ad Andrea di far camminare e non badare troppo alla rotta, andando pure a Sud. Deve approfittare di questo momento per tirare il fiato poiché, una volta preso l’Aliseo ,ci sarà da pestare verso le Azzorre. Credo passerà appena sotto le Isole. La regata è ancora tutta da correre. Dopo l’uscita dalla Manica, la discesa del Golfo di Biscaglia, questo è il terzo passaggio importante sapremo solo domani sera se è stato negoziato bene.” Vento di Sardegna deve ancora percorrere più di 2.500 miglia e, alle sue spalle, la classifica cambia continuamente dopo Pour le Rire Medicine e Destination Calais, ora è Charlie Capelle a bordo del trimarano Acapella ad essere in seconda posizione. Andrea in collegamento satellitare ci ha raccontato: “Vento di Sardegna va a gonfie vele e fisicamente ho preso il ritmo giusto, mi sono costretto a mangiare e ho fatto bene, le barrette energetiche mi hanno rimesso in forze. Per quanto riguarda la regata è un momento difficile i venti sono deboli e gli avversari hanno guadagnato qualche miglio durante la notte, come pensavo sarà difficile tenere testa ai multiscafi che corrono nella mia stessa categoria, Vento di Sardegna è veloce, ma anche i trimarani potranno sfruttare al meglio le loro caratteristiche in questa fase e sarà dunque molto difficile contenerli. Per ora comunque mi godo il primo posto e sono pronto a difenderlo in tutti i modi. Un saluto a terra a tutti gli amici, grazie per il tifo a quanto pare funziona, continuate a soffiare sulle mie vele, la regata è ancora lunga! "”

Commentando il suo ritiro Davide Consorte ha dichiarato: :”Sono rammaricato, stava andando piuttosto bene, sono sicuro che la scelta Nord, seppur più esigente e massacrante, mi avrebbe premiato. Ahimè, però, i problemi oggi si sono susseguiti senza pietà: il GPS non dava più la posizione, ho tentato di ripristinarne la funzionalità ma non ci sono riuscito, il ballast posteriore destro perde acqua, non riesco a individuare il punto esatto della perdita, da oggi pomeriggio lo strumento del vento non funziona più e per finire alle ore 17 circa si è rotta la drizza della randa, all’interno dell’albero. In queste condizioni, la barca non è in grado di affrontare le restanti 3000 miglia fino a Pointe-à-Pitre, non ritengo possa arrivare in sicurezza nemmeno fino alle Azzorre, ADRIATECH è ora in rotta per Trinitè sur Mer dove sia lei, sia il suo skipper si leccheranno le ferite…” . ... : “Sto usando una drizza dello spi verso la poppa dell’albero. Non posso cazzarla molto visto che la drizza lavora molto male e rischia di tagliarsi, ma questa è l’unica soluzione al momento per poter navigare. Al momento ci sono 25 kn, faccio una velocità media di 9 kn, direzione del vento-traverso. ADRIATECH è lenta anche nelle surfate. Forse anche lei è delusa, le nostra aspettative erano altre. Abbiamo lottato insieme in questi ultimi giorni, schiaffeggiati dal vento e dal mare, poco sonno, poco cibo, ma strategicamente convinti di farcela. Se fosse possibile, farei riparare ADRIATECH a Trinitè sur Mer per riprendere subito il mare. Devo ancora metabolizzare la mia decisione di tornare indietro. Ci terremo in contatto. Auguro a Mura e Nannini di continuare bene la regata, nel nome della bandiera tricolore.Dobbiamo dimostrare di essere all’altezza dei grandi navigatori francesi, anzi se possibile, superarli. Giovanni Soldini ci ha insegnato che è possibile.”

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