Sull’onda di un video messaggio del Principe Carlo d’Inghilterra, il
forum ha reso noti importanti passi e dati sull’inquinamento da
micro-plastiche raccolti grazie al Programma Scientifico della Volvo
Ocean Race che contribuisce allo sviluppo del movimento. Durante l’evento, svoltosi nel Race Village della città gallese di
Cardiff, il governo locale ha confermato l’adesione alla campagna
#CleanSeas delle Nazioni Unite, come hanno fatto la federazione velica
mondiale, World Sailing, il Comitato Olimpico Internazionale.
Il Governo gallese ha anche affermato che, per contribuire alla
riduzione dell’uso di plastica monouso, sarà organizzato un percorso
lungo circa 870 miglia sulla costa della regione dove sarà possibile
prendere acqua potabile da apposite fontanelle.
Nell’ambito del Programma Scientifico, la Volvo Ocean Race sono stati
resi noti i dati sulle micro-plastiche raccolti durante l’ottava tappa
della regata da Itajaí a Newport. I campioni raccolti da Turn the Tide
on Plastic e Team AkzoNobel, ha rivelato la presenza di 157 particelle
per metro cubo nella zona di Itajaí e di 71 vicino a Newport.
Anne-Cecile Turner, che guida il programma di sostenibilità della Volvo Ocean Race ha affermato che: “Gli
Ocean Summit stanno diventando sempre più dei forum, punti di scambio,
per iniziative di punta per l’ambiente e per cercare di porre rimedio al
problema di inquinamento da plastica nei nostri oceani. Sono una
piattaforma che sta portando questo tema all’attenzione di una platea
mondiale e, allo stesso tempo, sta facendo aumentare la coscienza del
pubblico. Tuttavia per risolvere il problema, dobbiamo mantenere vivo
l’interesse per poter intraprendere azioni decisive che portino a
soluzioni a lungo termine.”
Gli interventi e le discussioni si sono incentrate su una migliore
comprensione del tema dell’inquinamento da plastica e sulle possibili
soluzioni sul ruolo delle ONG e su come lo sport possa costituire un via
per un futuro più sostenibile.
Il panel di relatori internazionali comprendeva Tony Juniper CBE,
Hannah Blythyn, ministro per l’Ambiente del Galles; Lisa Svensson,
direttore di Ocean, della commissione Ambiente delle Nazioni Unite; Mark
Towill, co-fondatore e Team Director di Vestas 11th Hour Racing;
Jocelyn Bleriot, direttore esecutivo della Ellen MacArthur Foundation;
Wendy Schmidt, Presidente della Schmidt Family Foundation e
co-fondatrice dello Schmidt Ocean Institute e Julie Duffus,
Sustainability Manager del movimento Olimpico.
Il Ministro dell’Ambiente del Galles, Hannah Blethyn ha dichiarato che: “Il
2018 è l’Anno del Mare e ci fa molto piacere aderire alla campagna
Clean Seas, che è un’iniziativa importante per affrontare il problema
dell’inquinamento da plastica nei nostri mari.”
Finora gli Ocean Summit si sono tenuti ad Alicante, Città del Capo,
Hong Kong e Newport e hanno portato a una serie di iniziative concrete.
Studi recenti condotti da Bluewater, uno dei partner per la
sostenibilità di Volvo Ocean Race, hanno mostrato che uno su due
cittadini britannici sono preoccupati per la qualità dell’acqua potabile
e per la quantica di particelle di micro-plastica.
Anders Jacobson, Presidente di Bluewater, ha spiegato che: “Chiaramente
i britannici sono molto preoccupati e quindi preferiscono bere acqua in
bottiglia, che è la soluzione sbagliata perchè crea una lunga scia di
inquinanti, che avvelena ancora di più la nostra acqua.”
Il programma di sostenibilità della Volvo Ocean Race si svolge in
collaborazione con diversi partner: 11th Hour Racing, la Mirpuri
Foundation oltre a Volvo, AkzoNobel, Ocean Family Foundation, Stena
Recycling e Bluewater.
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