Martedì
10 aprile alle ore 10,00 nei locali del Museo archeologico regionale di
Gela, verranno presentati i reperti subacquei recuperati dalla
Soprintendenza del Mare nel corso delle campagne di indagine. Interventi
effettuati negli ultimi anni in collaborazione con la Guardia di
Finanza ROAN di Palermo, la Capitaneria di Porto di Gela e il subacqueo
gelese Francesco Cassarino.
Esposti i lingotti che facevano parte di un
prezioso carico trasportato da un’antica nave naufragata a qualche
centinaio di metri dalla costa gelese, ad una profondità di circa cinque
metri. I lingotti sono di un metallo particolare, chiamato “oricalco”,
definito l’Oro di Atlantide. Una lega di rame e zinco simile al
nostro ottone e considerato nell’antichità un metallo prezioso e al
terzo posto per valore commerciale dopo l’oro e l’argento.
La scoperta
dei lingotti di oricalco è tra le più importanti di questi ultimi anni
sia perché costituisce un unicum come ritrovamento, sia perché i
reperti finora conosciuti forgiati con questa lega sono molto rari.
Inoltre esposti due elmi corinzi provenienti dai fondali di contrada
Bulala: si tratta di due oggetti molto simili tra di loro, inquadrabili
nella tipologia dell’elmo diffuso in Grecia tra il 650 e il 450 a.C.
Sono costituiti da un’ampia calotta con paranaso rettangolare allungato e
da due ampie paragnatidi. Una fila di piccoli fori presenti lungo tutto
il bordo serviva per il fissaggio di fodere in cuoio all’interno. Gli
elmi possono essere datati nell’arco del VI sec. a.C. Fra i più significativi reperti anche un exaleiptron (cothon)
di importazione corinzia con decorazione geometrica databile dalla
seconda metà alla fine del VI secolo a.C., una macina in pietra lavica
con inserto in legno e un’ancora in piombo e legno.
La
mostra sarà inaugurata dal Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa e
dal Direttore del Museo di Gela Ennio Turco. Il restauro di alcuni dei
reperti esposti, è stato effettuato grazie al supporto del Club per
l’Unesco di Gela.
“Le
ricerche nel mare di Gela proseguono con risultati di grande rilievo
scientifico e soprattutto garantendo la tutela del patrimonio culturale
subacquea di questa zone della Sicilia. I reperti che si mostreranno al
pubblico di Gela sono stati recuperati nel corso di queste ricerche
nell'area del relitto che portava i lingotti di oricalco. Si tratta di
ceramiche, lingotti e due temi corinzi in bronzo che, dopo lo studio e
le operazioni di restauro effettuate presso la Soprintendenza ritornano a
Gela, così come abbiamo sempre fatto con tutti i reperti provenienti da
questo mare".
Nessun commento:
Posta un commento