Dopo otto giorni di regata sono meno di tre le miglia di distanza fra
i leader della flotta, i franco/cinesi di Dongfeng e gli spagnoli di
MAPFRE in seconda piazza, entrambi a meno di 2.700 miglia dalla linea
del traguardo di Melbourne, in Australia e in pieno match-race oceanico. Tra lotta al vertice è stata così serrata che oggi in mattinata
MAPFRE ha dovuto lascare le vele per evitare la collisione con Dongfeng
in uno dei tanti incroci ravvicinati delle ultime 12 ore.
E’ una
situazione abbastanza eccezionale, se si pensa che le due barche sono
nel mezzo dell’oceano, lontano dalla terraferma, fatta eccezione per
l’arcipelago delle Isole Kerguelen, uno dei posti più remoti del
pianeta, che la flotta si è ormai lasciata a qualche centinaio di miglia
al traverso.
Nella notte gli spagnoli di MAPFRE erano riusciti a sopravanzare di
ben 20 miglia gli avversari di Dongfeng, ma quando il sole si è levato,
le due barche rosse si sono ritrovate a navigare ancora a vista.
“Ci siamo trovati in un incrocio mure a destra/sinistra con MAPFRE, una situazione incredibile.” Ha detto l’esperta velista Carolijn Brouwer da bordo di Dongfeng. “L’equipaggio
di MAPFRE ha dovuto lascare la scotta della vela di prua e poggiare per
evitare di prenderci. Stiamo combattendo da ieri sera, a suon di
strambate, probabilmente una ogni ora. E’ abbastanza faticoso. Per noi è
un po’ stressante averli così vicini, perché avevamo un bel vantaggio,
ma loro hanno navigato meglio e si sono rifatti sotto. Detto ciò è
incredible che qui, nel mezzo del nulla, avere l’avversario di fianco.
E’ un po’ surreale ma ci fa spingere le barche ancora di più.” Ha concluso l’olandese, che nella scorsa edizione faceva parte dell’equipaggio femminile di Team SCA.
Intanto i velisti di MAPFRE hanno avuto una bella spinta al morale
dal fatto di essere riusciti a rientrare su Dongfeng. Il navigatore Juan
Vila ha detto che, per il momento, la posizione va bene, in attesa del
momento propizio per attaccare. “Vediamo Dongfeng sull’AIS (il
sistema di rilevamento elettronico di cui sono dotate tutte le barche in
regata). Qualche volta guadagnano noi, a volte loro. Ci sono ancora
molte possibilità di fare qualcosa di diverso. Speriamo di trovare un
corridoio tutto nostro, che funzioni.”
In quarta posizione Team Brunel, su cui naviga anche il friulano
Alberto Bolzan, ha subito un duro colpo con l‘incidente alla schiena
occorso ad Annie Lush. La velista e il suo compagno di guardia Peter
Burling erano al verricello di poppa e si stavano preparando a una
strambata al limite della Antarctic Ice Exclusion Zone quando una grossa
onda li ha travolti, catapultandoli sul pulpito di poppa.
Curling non
ha riportato conseguenze mentre la Lush è rimasta dolorante sul fianco,
quasi incapace di muovere la gamba destra. Il resto dell’equipaggio si è
attivato immediatamente, portandola sottocoperta e in cuccetta, dove è
rimasta finora. La velista britannica, 37 anni, è sotto antidolorifici
prescrittile dal dottore della regata Spike Briggs. In attesa che si
riprenda, i suoi compagni sono costretti a fare a meno del suo apporto,
aggiungendo ulteriore fatica a giornate già molto stressanti.
“Anche
se eravamo molto vicini alla zona di esclusione, non importa, avremmo
preso un penalty, ma la sicurezza viene prima di tutto.” Ha detto lo skipper di team Brunel Bouwe Bekking. “Annie dovrà rimanere in cuccetta almeno per altre 24 ore, ma si riprenderà. E’ una tosta!”
A poco più di 220 miglia alle spalle dei leader, team Akzonobel sta
lavorando alacremente per rientrare in gara dopo che la rottura della
rotaia della randa sull’albero aveva rallentato la sua corsa,
relegandolo in coda. Ora, con la barca di nuovo a massima velocità, il
navigatore Jules Salter ha festeggiato a bordo il suo quarantanovesimo
compleanno esaminando le previsioni a lungo termine in vista del fronte
che attende la flotta a est.
“Per ora sembra che quello che abbiamo
adesso dovremo scontarlo poi. Con così tanta distanza da percorrere per
Melbourne e guardando alle previsioni a una settimana è come guardare in
una sfera di cristallo, sperando che qualcosa cambi.”
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DTL nm | GAIN_LOSS | STATUS | SPEED kt | COURSE | TWS kt | TWD | DTF nm | |||||
1 | DFRT | 0.00 | 0.00 | RAC | 24.0 | 94º | 25.0 | 319º | 2683.30 | |||
2 | MAPF | 2.74 | 1.98 | RAC | 26.4 | 105º | 25.0 | 316º | 2686.05 | |||
3 | VS11 | 55.80 | 32.33 | RAC | 19.7 | 91º | 24.5 | 318º | 2739.11 | |||
4 | TBRU | 65.40 | 0.10 | RAC | 19.6 | 100º | 24.0 | 321º | 2748.71 | |||
5 | SHKS | 85.04 | 7.96 | RAC | 21.2 | 104º | 20.0 | 332º | 2768.34 | |||
6 | TTOP | 144.31 | 1.57 | RAC | 23.9 | 102º | 26.0 | 322º | 2827.62 | |||
7 | AKZO | 280.69 | 59.48 | RAC | 14.2 | 176º | 24.0 | 323º | 2964.00 |
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