E’ stata una tattica accorta e una buona navigazione a portare la
barca con bandiera USA e danese in prima posizione, insieme a un ottimo
tempismo nella scelta delle strambate nella giornata di ieri, tanto che
ne è emersa con un margine superiore alle 10 miglia sugli avversari di
MAPFRE, Dongfeng Race Team e Akzonobel. Ma non tutto è andato secondo i piani di Vestas, e gli inseguitori
nelle ultime ore si sono molto avvicinati grazie a migliori condizioni
di vento.
Al rilevamento delle 14 ora italiana, il team guidato da
Charlie Enright aveva infatti un vantaggio di poco superiore alle due
miglia su Dongfeng Race Team in termini di distanza al traguardo, ma in
realtà le prime le quattro barche Vestas 11th Hour Racing, Dongfeng Race
Team, MAPFRE e Akzo Nobel erano praticamente appaiate e distanziate di
sole 4 miglia, con una separazione laterale di una quindicina di miglia.
Le alte velocità dei primi giorni della frazione da Lisbona a Città del
Capo, hanno cominciato a scendere, man mano che il vento cala di
intensità e la flotta si avvicina alla zona delle temute calme
equatoriali.
Per contro un aumento delle temperature ha portato con sé un maggior
numero di temporali, che appaiono all’improvviso sotto le nuvole e che
sono un vero incubo per i navigatori per le condizioni perturbate e
locali che provocano. L’espertissimo Juan Vila, navigatore su MAPFRE ha
riassunto così la situazione: ”Ieri sea e stamattina, abbiamo
cominciato a sentire gli effetti dei temporali tipici degli alisei, è un
po’ un campo minato con raffiche a 25 nodi o chiazze di vento leggero.”
Vila ha spiegato, dicendo che i leader di Vestas navigavano a vista. “Ieri
sera abbiamo dovuto affrontarne un paio prima di poterci mettere mure a
sinistra su un bordo che probabilmente ci porterà fino ai doldrum.
Abbiamo avuto vento praticamente da tutte le direzioni. ora sembra che
stia schiarendo un po’, quindi potrebbe esserci una pausa.”
A poco più di 50 miglia alle spalle dei battistrada e una decina di
miglia più a ovest Team Brunel, su cui corrono anche gli italiani
Alberto Bolzan e Maciel Cicchetti, che secondo lo skipper olandese Bouwe
Bekking ha strambato per l’ultima volta e ora punta direttamente verso
Capo Verde, a circa 600 miglia dalla costa del Senegal. “Abbiamo
fatto quella che pensiamo sia l’ultima strambata, se sarà veramente così
potremmo non farlo più per i prossimi 10 giorni. Ma il vento salta
molto, quindi nulla è scontato. Siamo la barca più a ovest, quindi chi
vivrà vedrà. Loro (le barche davanti) hanno strambato prima e hanno
guadagnato perché si sono messe prua a sud. Ora è una questione di
pazienza.”
C’è stata però un’ottima ragione per festeggiare a bordo di Team
Brunel dato che, in pieno Atlantico mentre sta vivendo la sua prima e
più intensa avventura oceanica il neozelandese Peter Burling ha ricevuto
la notizia di essere stato eletto Velista dell'Anno 2017 per la
vittoria nella Coppa America. Il kiwi, insieme al suo co-equipier Blair
Tuke, ora imbarcato su MAPFRE, potrebbe diventare il primo velista nella
storia ad aggiudicarsi il "triplete" con oro olimpico, Coppa America e
Volvo Ocean Race. “Fa un effetto un po’ strano, ma sono molto, molto felice.” Ha dichiarato Burling in un collegamento in diretta con il Race Control Centre di Alicante. “E’ bellissimo, è stato un hanno incredibile.”
Al sesto posto i giovani di Turn the Tide on Plastic, guidati dalla
skipper Dee Caffari, con un distacco di circa 90 miglia dai leader. La
barca portacolori delle Nazioni Unite ha accumulato circa 25 miglia di
ritardo nel tentativo di portarsi più a ovest, in settima piazza Sun
Hung Kai/Scallywag dell’australiano David Witt, 125 miglia dietro.
Liz Wardley, boat captain di Turn the Tide on Plastic, team di cui fa
parte la triestina Francesca Clapcich, ha spiegato in un collegamento
televisivo di avere Team Brunel nel mirino. “Va un po’ ad alti e
bassi, con vento forte avremmo potuto magari spingere un po’ di più, ma
eravamo tutti molto stanchi e abbiamo fatto quel che potevamo.” Ha detto. “Adesso
che il vento è calato abbiamo più persone che possono stare al timone
in queste condizioni. E Brunel è qui vicino, né noi né loro siamo nel
match per la leadership al momento. Quindi dobbiamo considerarli come il
nostro primo obiettivo.”
Stealth Mode
Le posizioni della flotta sono rilevate quattro volte al giorno, alle 0100, 0700, 1300 and 1900 UTC (un’ora più tardi in Italia). In una sola occasione ogni tappa, però, ognuno dei team ha la possibilità di entrare in modalità ‘Stealth’, in cui le posizioni sono nascoste al resto della flotta (e al pubblico) perder rilevamenti successivi. Questa è un’opzione tattica importante che può permettere ai team di portarsi in una zona dove ritengano ci sia una migliore pressione, raggiungere una layline, decidere da quale parte passare un’isola, eccetera. La sola restrizione è che i team non possono passare il modalità Stealth a meno di 200 miglia dal traguardo. L’approccio alle calme equatoriali è una delle situazioni in cui questa opzione tattica viene usata più spesso. Da vedere se i team la utilizzeranno nei prossimi giorni.
Le posizioni della flotta sono rilevate quattro volte al giorno, alle 0100, 0700, 1300 and 1900 UTC (un’ora più tardi in Italia). In una sola occasione ogni tappa, però, ognuno dei team ha la possibilità di entrare in modalità ‘Stealth’, in cui le posizioni sono nascoste al resto della flotta (e al pubblico) perder rilevamenti successivi. Questa è un’opzione tattica importante che può permettere ai team di portarsi in una zona dove ritengano ci sia una migliore pressione, raggiungere una layline, decidere da quale parte passare un’isola, eccetera. La sola restrizione è che i team non possono passare il modalità Stealth a meno di 200 miglia dal traguardo. L’approccio alle calme equatoriali è una delle situazioni in cui questa opzione tattica viene usata più spesso. Da vedere se i team la utilizzeranno nei prossimi giorni.
Il nuovo ranking waypoint
Gli organizzatori hanno aggiunto un nuovo ‘Ranking Waypoint’ alla cartografia elettronica per fare in modo che la classifica rispecchi in maniera più efficace le posizioni tattiche dei team durante la prima fase della Leg 2. Da notare che non si tratta di una nuova boa di percorso che i team devono doppiare. Si tratta invece di un waypoint virtuale che è stato aggiunto al software e che è posizionato vicino al punto mediano dove ci si aspetta che i team attraversino i doldrum. L’intenzione è di fornire una classifica più realistica e di aggiustare la distanza all’arrivo dei team.
Gli organizzatori hanno aggiunto un nuovo ‘Ranking Waypoint’ alla cartografia elettronica per fare in modo che la classifica rispecchi in maniera più efficace le posizioni tattiche dei team durante la prima fase della Leg 2. Da notare che non si tratta di una nuova boa di percorso che i team devono doppiare. Si tratta invece di un waypoint virtuale che è stato aggiunto al software e che è posizionato vicino al punto mediano dove ci si aspetta che i team attraversino i doldrum. L’intenzione è di fornire una classifica più realistica e di aggiustare la distanza all’arrivo dei team.
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DTL nm | GAIN_LOSS | STATUS | SPEED kt | COURSE | TWS kt | TWD | DTF nm | |||||
1 | VS11 | 0.00 | 0.00 | RAC | 14.6 | 179º | 16.8 | 57º | 4618.12 | |||
2 | DFRT | 1.81 | 9.03 | RAC | 13.3 | 172º | 11.5 | 45º | 4619.92 | |||
3 | MAPF | 2.36 | 5.94 | RAC | 14.7 | 189º | 13.8 | 60º | 4620.48 | |||
4 | AKZO | 4.10 | 15.54 | RAC | 18.7 | 191º | 15.5 | 57º | 4622.22 | |||
5 | TBRU | 52.14 | 1.69 | RAC | 19.0 | 180º | 19.2 | 47º | 4670.25 | |||
6 | TTOP | 89.49 | 26.15 | RAC | 16.1 | 284º | 17.8 | 57º | 4707.61 | |||
7 | SHKS | 124.63 | 9.50 | RAC | 17.6 | 194º | 20.8 | 60º | 4742.75 |
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