Dopo una breve pausa per dare il benvenuto nell’emisfero meridionale alle matricole, i velisti impegnati nella seconda tappa della Volvo Ocean si sono rimessi al lavoro per spingere le loro barche il più velocemente possibile verso il traguardo di Città del Capo. Il passaggio dell’equatore di lunedì, e le tradizionali cerimonie con protagonista il dio Nettuno, sono ormai archiviate nella memoria dei velisti della Volvo Ocean Race, che sono tornati a pensare a come far camminare la barca il più possibile, in un’azione senza sosta che ha caratterizzato finora la seconda tappa.
Dopo aver passato pressoché indenni la zona delle calme equatoriali,
dove diversi team hanno navigato a ottimo ritmo grazie alla presenza dei
tipici alisei di sud-est, i team si sono ributtati a studiare la
situazione meteo, strategica e tattica. Così importante quando si ha una
flotta composta di barche monotipo, assolutamente identiche, e da cui
dunque far uscire anche solo un decimo di nodo in più diventa
fondamentale.
“E’ bello essere davanti ma non è facile.” Ha detto Charles
Caudrelier, skipper di Dongfeng Race Team, che ha raggiunto un vantaggio
di circa sette miglia sui più vicini avversari, gli spagnoli di MAPFRE,
al rilevamento delle ore 1300 UTC. “Praticamente è come correre una regata inshore. La barca rossa è molto veloce. E’ molto dura stare davanti.”
La barca rossa è MAPFRE, che è sceso in terza posizione nella
cartografia elettronica a causa della posizione più a ovest, ossia più
lontano dal prossimo waypoint rispetto a Vestas 11th Hour Racing, ma lo
skipper Xabi Fernandez ritiene che questa opzione pagherà buoni frutti.
“Navighiamo a vista con Dongfeng, ma la buona notizia è che ci stiamo
staccando entrambi dal resto della flotta.” Ha detto lo spagnolo.
Cinque miglia dietro a Vestas, Team Brunel. I due equipaggi sono
riusciti a mettere una ventina di miglia fra loro e i quinti di team
Akzonobel. “E’ un bel duello con Team Brunel,” ha twittato il navigatore di Vestas Simon Fisher. “Non riusciamo a toglierceli di dosso, ma continueremo a provarci. A lottare per ogni metro.”
Sessantacinque miglia alle spalle dei leader, si sta svolgendo un
altro interessante battaglia fra Turn the Tide on Plastic e Sun Hung
Kai/Scallywag: i due team sono vicinissimi, dall’ultimo rilevamento. “Vediamo Scallywag all’orizzonte. Ce la batteremo probabilmente per le prossime 3.200 miglia.” Ha detto Liz Wardley, il boat captain di Turn the Tide on Plastic nel suo ultimo messaggio a terra.
Sebbene la navigazione sia piuttosto semplice al momento, ci sono
complicazioni in vista. L’Anticiclone di Sant’Elena, il vasto sistema di
alta pressione che normalmente si trova al largo della costa
occidentale africana, ora è praticamente assente a causa di un’estesa
bassa pressione che sta dominando la maggior parte dell’Atlantico
meridionale. Ma nei prossimi giorni la depressione andrà dissolvendosi, e
l’Anticiclone di Sant’Elena tornerà a far sentire i suoi effetti.
Tradizionalmente, la rotta più veloce porta la flotta molto a sud,
sotto la latitudine di Città del Capo, per evitare proprio l’alta
pressione. Tuttavia, alcuni team potrebbero giocare la carta tattica di
prendere una scorciatoia in un piccolo corridoio di vento per scappare
via prima che l’anticiclone si ristabilisca. Una mossa che potrebbe
tagliare 650 mgilia, e molte ore di navigazione, ma che potrebbe anche
non pagare.
Resta da vedere se ci sarà qualcuno abbastanza coraggioso da provarci.
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DTL nm | GAIN_LOSS | STATUS | SPEED kt | COURSE | TWS kt | TWD | DTF nm | |||||
1 | DFRT | 0.00 | 0.00 | RAC | 17.5 | 196º | 17.5 | 98º | 3338.63 | |||
2 | VS11 | 6.02 | 7.58 | RAC | 17.6 | 207º | 17.2 | 88º | 3344.65 | |||
3 | MAPF | 7.61 | 3.52 | RAC | 17.3 | 203º | 15.8 | 102º | 3346.23 | |||
4 | TBRU | 8.38 | 8.97 | RAC | 17.3 | 194º | 16.0 | 100º | 3347.01 | |||
5 | AKZO | 21.91 | 3.02 | RAC | 18.0 | 220º | 16.8 | 101º | 3360.54 | |||
6 | TTOP | 61.57 | 3.45 | RAC | 16.2 | 193º | 13.5 | 102º | 3400.19 | |||
7 | SHKS | 65.71 | 2.87 | RAC | 16.5 | 198º | 16.0 | 101º | 3404.33 |
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