Venerdì 17 Novembre alle ore 21, organizzata dalla Lega Navale e dal
Club Nautico di Senigallia, si è svolta una conferenza-incontro per raccontare
e celebrare i recenti successi ottenuti dal Team Malingri nel campo dei record
velici. Per questa speciale occasione la
sala del Club Nautico era gremita di oltre cento persone, varie delle quali in
piedi, che hanno ascoltato il racconto delle imprese di Vittorio Malingri e di
suo figlio Nico che, a bordo di un catamarano non abitabile di soli sei metri hanno
portato sotto i colori italiani due prestigiosi record: quello nel Mediterraneo
sulla rotta Marsiglia – Cartagine (Tunisi) e quello nell’Atlantico sulla rotta
Dakar (Senegal) – Pointe-a-Pitre (Guadalupe).
Il racconto di Vittorio inizia dal primo record nel Mediterraneo
stabilito nell’agosto del 2016 con il tempo di 1 giorno, 18 ore, 58 minuti migliorando di
oltre 10 ore il precedente
tempo di riferimento realizzato da Bourgnon e Laguarriere. Spiega come su rotte brevi di questo tipo sia
fondamentale partire con un meteo il più favorevole possibile: è necessaria una
grossa burrasca di maestrale nel Golfo del Leone; il che equivale a dire che
quello che sarebbe uno dei peggiori incubi per qualsiasi skipper si trovi su
quella rotta è esattamente la condizione migliore per il Team Malingri. Non per
caso il World Sailing Speed Record
Council omologa questi record nella categoria “Vela Estrema”.
La narrazione prosegue, a tratti anche con forte ironia, con ampia esposizione
dei dettagli del catamarano e delle condizioni del vento che raggiunge e supera
i quaranta nodi (circa 74 chilometri all’ora) e dello stato del mare che, con
onde fino a quattro metri, li accompagnerà per tutta la parte iniziale della
rotta. Anche la proiezione dei video che
documentano l’impresa rende bene l’apparente contraddizione per cui i due
navigatori, pur correndo grandissimi
rischi, sono sempre consapevoli che l’unica possibilità di conquistare il
record in sicurezza è quella di rimanere “davanti” al fronte freddo che spinge
la fortissima maestralata.
Nella realizzazione del record in Atlantico, stabilito nell’aprile
di quest’anno con il tempo di 11 giorni, 1 ora e 9 minuti (migliorando il
precedente record di Lequin e Moreau di oltre 10 ore), il fattore meteo, pur
sempre importantissimo data la considerevole durata della navigazione, ha
giocato un ruolo minore poiché l’affidabilità delle previsioni iniziali ha una
validità di circa tre giorni: invece è
risultata decisiva la capacità dei due velisti di mantenere ritmi di sonno e di
veglia sostenibili unti ad una sana e corretta alimentazione.
La serata è terminata con una serie di domande provenienti dal
folto pubblico che hanno permesso di cogliere alcuni aspetti della filosofia e
delle doti umane di Vittorio Malingri. Un primo assaggio del suo stile lo ha
fornito insistendo più volte nell’assoluta sua necessità di divertirsi sempre
in qualsiasi impresa si stia cimentando: “Se ti diverti vuol dire che le cose
stanno andando bene, se le cose stanno andando bene significa che stai
raggiungendo i tuoi obiettivi e prima o poi arriveranno anche i risultati.” Niente
di più lontano da una filosofia del divertimento fine a se stesso.
Un secondo assaggio della sue qualità umane lo ha dato rispondendo
con un breve aneddoto alle domande del pubblico riguardanti il delicato rapporto padre-figlio in un contesto
di così alta rischiosità: “Sono passati da tanto i tempi in cui, quando Nico
era piccolo, tutte le volte che durante la navigazione lo sostituivo al timone
dovevo sempre regolare di nuovo le vele per andare più veloce: un bel giorno ho
scoperto che dopo averle tesate a modo mio la barca andava più lenta di come me
l’aveva lasciata lui!”. Come non è buon
maestro chi non viene superato dal suo allievo, così non è un buon padre chi non
viene superato da suo figlio: una piccola lezione da non dimenticare!
Tra risate ed applausi la conferenza-incontro si conclude in
bellezza con un breve collegamento telefonico con il figlio Nico che, dopo aver
salutato e ringraziato tutti i presenti, con la sua inesauribile carica di
vitalità giovanile, rivolge a suo padre un paio di battute taglienti; in chiusura viene offerto dai due sodalizi a
tutto il pubblico partecipante un piacevole rinfresco.
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