Maserati
Multi70 di Giovanni Soldini ha
attraversato la linea di arrivo della Transpac sotto la luna piena, alle 11,18
e 55 ora italiana di oggi 11 luglio (le 23,18 e 55 del 10 luglio alle Hawaii). Le condizioni meteo durante la regata lunga 2,225
miglia - con venti tra i 13 e i 20 nodi - sono state ottime per una navigazione
in grande velocità dei multiscafi. Il team di Soldini ha fatto buon uso della
capacità di Maserati Multi70 di
volare sull’acqua grazie agli hydrofoil. Nel secondo giorno di regata il
trimarano italiano era in testa davanti ai suoi avversari diretti, i trimarani
americani non foiling Phaedo3 e Mighty Merloe.
La situazione è cambiata domenica, quando il timone
di destra di Maserati Multi70 è stato
distrutto a causa di una collisione avvenuta nella notte con un oggetto
galleggiante non identificato. Il team ha fermato la barca e nonostante i forti
venti e il mare formato è riuscito a recuperare la pala del timone che era
rimasta attaccata alla cima di regolazione.
«E’ stata una
fortuna riuscire a recuperare il timone», ha detto Soldini. «C’è voluto molto tempo e due persone per
portarlo vicino alla barca. Saltava sulle onde alle nostre spalle come un
grosso pesce. Alla fine siamo riusciti ad avvicinarci abbastanza da attaccarlo a
una cima e riportarlo a bordo».
E’ passata più di un’ora prima che la barca
italiana potesse riprendere la regata e, nonostante fosse limitata dalla
mancanza del timone di destra, Maserati
Multi70 è riuscita a navigare a piena velocità mure a dritta. I velisti
hanno spinto la barca fino ai suoi limiti per recuperare terreno e riguadagnare
le miglia perse rispetto agli avversari e a un certo punto è sembrato che riuscissero
a riprenderli. Alla fine hanno concluso la regata in terza posizione.
Soldini ha dichiarato che l’equipaggio era stanco
ma felice di essere arrivato in sicurezza alle Hawaii ma anche dispiaciuto per
aver perso così tanto tempo e terreno a causa della rottura del timone.
«Siamo un po’
dispiaciuti di aver perso così tanto per colpa del timone», ha detto. «Penso che fino a quel momento avessimo
condotto una buona regata e ci stavamo godendo la lotta con gli altri due.
Abbiamo perso un’ora per recuperarlo – per un multiscafo significano 25 miglia».
«Dopo,
eravamo almeno quattro nodi più lenti per la mancanza del timone su quel lato e
quando il timone centrale perde la presa, la barca tende a sbandare e devi
lascare completamente le vele per poter ripartire. Ci vogliono almeno 20 minuti
per rimettersi in pista e a noi è capitato almeno 15 volte».
Nonostante non sia riuscito ad ottenere il
risultato voluto, il team di Maserati
Multi70 ha navigato un totale di 2.636 miglia nella regata durata quattro
giorni e mezzo ed è stato capace di raccogliere molti dati preziosi sulle
performance della barca che saranno utili per perfezionare ulteriormente l’arte
del foiling oceanico.
«Era la
nostra prima regata con la barca capace di volare su entrambi i lati», ha
spiegato Soldini. «Abbiamo imparato tante
cose nuove su come farla navigare e ora abbiamo sul computer tonnellate di dati
da analizzare. Il nostro obiettivo è di costruire una tabella molto accurata
che ci permetta di determinare quali sono i momenti giusti per volare e quali
no”.
«Siamo dediti
al concetto di una barca oceanica e volante e più che mai convinti che questo
sia il futuro della navigazione oceanica. Dobbiamo riflettere su come
fronteggiare il rischio di rottura dei timoni causato dai detriti oceanici e
abbiamo alcune idee innovative da prendere in considerazione».
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