“La mente vola più rapida della barca, è inevitabile, ricostruendo
da sola scenari di ogni tipo e il modo di far fronte a ogni problema.
Tutto questo è ovvio mette in moto il nostro organismo che si percepisce
come un’accelerazione di tutto, ma questo anticipare ha in qualche modo
una sua valenza ai fini pratici non che sin ora sia stata una
passeggiata ma il corpo sa che tra un po’ si farà sul serio.” “I giorni in solitario incominciano a crescere e ci si avvicina alle
porte del grande Sud. Cosa succede nella testa dei navigatori solitari?”
Ce lo spiega il medico ufficiale del Vendeè Globe.
“Gli altri scappano, sono avanti. La perdita di velocità si paga
subito, cash, con le miglia perse.La preoccupazione è altrove e lo
script già scritto. Si dimentica la posizione in classifica, la
strategia, si chiama il team a terra. Spiegare, discutere, trovare la
soluzione, se esiste. Poi agire, in fretta, al meglio. Solo. Tutto
questo per restare in corsa. In questa situazione di stress la reazione
dell’organismo è sempre la stessa. Dopo aver realizzato e misurato la
gravità del problema, la corteccia cerebrale attiverà reazioni ormonali e
mobiliterà vari organi come le ghiandole surrenali. Sono loro che
secernono steroidi.
Il loro ruolo è molteplice. Essi rilasciano energia
in azione, stimolano la degradazione di proteine e grassi. Gli zuccheri
così sintetizzati naturalmente intensificano la lucidità, il
ragionamento, la chiaroveggenza, ma anche la forza muscolare e la
destrezza. Essi inducono euforia, facilitano la resistenza al sonno e la
capacità di eccellere. Non conosco la ricetta di Panoramix, ma non
sarei sorpreso se aggiungeva alcune gocce di cortisone nella sua pozione
magica.
Al di là della risposta fisiologica allo stress, abbiamo tutti i
mezzi mentali per superare l’ansia delle situazioni impreviste. Lo
spirito libero sarà in grado di concentrarsi sulla soluzione del
problema. Questa strategia di far fronte allo stress è riassunta sotto
il nome di “coping”. Molti hanno lavorato e studiato su questo aspetto.
L’obiettivo: individuare tutte le possibili rotture/crisi e fornire le
procedure per risolverle. Come i piloti di linea o gli astronauti,
queste aspettative rafforzano la fiducia, il senso di mantenere il
controllo qualunque sia il problema.
Ma per questo, lo skipper deve
saper fare tutto. Deve sapere di tutto dalmateriale composito
all’informatica ma pure meccanica, elettronica e medicina, lo skipper ha
imparato ed è in grado di inventare, modificare, riparare, e anche
guarire, da solo, con i soli mezzi di bordo, quelli a portata di mano.
Ma attenzione nel corso degli anni e delle avventure, questo attacco
alla nostra capacità di adattamento esaurisce il nostro capitale
anti-stress. Impossibile conoscere i limiti prima di averli superati.
Quindi, anche se il desiderio di eccellere sembra il pegno di eterna
giovinezza, il corpo stanco ha perso le sue sorgenti. Subisce impotente.
Questo apre la porta alla disillusione, alle malattie e
all’invecchiamento precoce. Il nodo centrale ed essenziale è l’ascolto e
la gestione della propria persona. Non bisogna andare troppo lontano,
perché questo lungo itinerario del sud non diventi una Via Crucis sotto
le stelle.
(www.gaetanomurarecord.com)
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