È Jena il maxi di Furio
Benussi, abbinato all’ Hotel Ca’ Sagredo, il vincitore della seconda edizione del
Venice Hospitality Challenge: ha tagliato l’arrivo dopo un’ora e dieci minuti.
Proprio a pochi metri dall’arrivo Jena è riuscito a passare il maxi croato
Shining dello skipper Zeljko Perovic che ha regatato abbinato al Centurion
Palace Hotel. Terzo ha tagliato l’arrivo sette minuti dopo il primo Pendragon
il maxi abbinato all’ Hilton Molino Stucky Venice con Salvatore Eulisse, Vasco
Vascotto, Stefano Spangaro e con i veneziani Giovanni Boem e il nove volte
campione del mondo Cesare Bozzetti.
Quarto è arrivato Ancilla Domini (Hotel
Danieli, a Luxury Collection Hotel) con Mauro Pelaschier e Claudio De Martis,
quinto Idrusa di Paolo Montefusco e Roberto Ferrarese (The Westin Europa &
Regina), sesto Kiwi di Andrea Pesaresi (JW Marriott Venice Resort & Spa) e
settimo Il Moro di Venezia con lo skipper Claudio Carraro (The Gritti Palace, a
Luxury Collection Hotel), mentre si è ritirato perché è andato in secca Anywave
di Paul Cayard.
È stata una regata
emozionante e difficile con vento leggero fino a 3 nodi e di direzione
variabile. Puntuale alle 13.26 i maxi sono partiti dopo il conto alla rovescia
reso ancora più spettacolare dai getti d’acqua di un rimorchiatore. Jena è
partito primo seguito da Idrusa e Ancilla Domini. Brutta partenza per i croati
di Shining che si sono lanciati alla rimonta, arrivando a girare primi la boa
di bolina davanti a Sant’Elena.
Sotto boa si è accesa la lotta tra Pendragon,
Jena, Idrusa e Ancilla Domini. Shining si è allungato nel lato di poppa con
Jena distaccata al secondo posto, quindi Pendragon e a seguire Ancilla Domini e
Anywave con i due campioni Mauro Pelaschier e Paul Cayard che hanno ingaggiato
un’avvincente lotta. Qualche difficoltà in manovra per Shining al giro di boa
davanti alle Zattere che ha perso tutto il vantaggio su Jena, tanto che a pochi
metri dall’arrivo la barca croata si è fatta soffiare per un pelo il primo
posto.
E’ stato un grande
spettacolo, il pubblico ha affollato rive
e ponti per fotografare i maxi in regata. La regata si è svolta senza
intoppi grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine, di Capitaneria di
Porto, Guardia Costiera e Guardia Costiera ausiliaria. E grazie ai giudici Franco
Frizzarin ed Emilia Barbieri. A seguire gli equipaggi sono stati ospitati dal
JW Marriott Venice Resort & Spa nell’Isola delle Rose per la premiazione
accompagnata dalle bollicine Moët & Chandon.
Il Venice Hospitality
Challege è un evento esclusivo nato dall’unione tra sport e glamour, voluto da
Mirko Sguario e dall’hôtellerie di lusso veneziana. «È stata un’edizione molto
sofferta, ma proprio per questo ancora più ricca di soddisfazioni – commenta
Mirko Sguario – Venice Hospitality raggruppa 10 hotel diversi, in concorrenza
ma uniti nel dare un’immagine dell’imprenditoria cittadina capace di
organizzare eventi spettacolari». «È stata una regata interessante sotto il
profilo tattico con notevoli cambi di posizione al vertice della flotta»,
conclude Sguario.
«Mi fa sempre gran piacere regatare a Venezia - ha detto Paul Cayard - Ho bellissime memorie
del tempo passato qui negli anni '90 e dopo. E anche oggi ho riprovato queste
esperienze regatando di fronte a San Marco e alla Giudecca». «Ci siamo avvicinati alla riva per cercare di
sfruttare le piccole raffiche che c'erano e purtroppo ci siamo avvicinati
troppo, abbiamo toccato il fondale e siamo rimasti bloccati lì. Abbiamo dovuto
accendere il motore e quindi dichiarare il ritiro dalla regata», aggiunge
Cayard.
Per Mauro Pelaschier in
regata con Ancilla Domini è stata «una regata impegnativa per i salti di vento
ma ci siamo divertiti molto. Le imbarcazioni più pesanti oggi sono state quelle
più penalizzate». Furio Benussi, il vincitore
con Jena commenta: «è stata una regata entusiasmante, Shining a un certo punto
ha preso un distacco difficile da recuperare e noi all’ultima boa abbiamo fatto
una manovra difficilissima, abbiamo virato e ammainato lo spi e in questo modo
siamo riusciti a riprenderli. Eulisse il nostro tattico è stato bravissimo,
abbiamo avuto un grande tifo da parte dei supporter degli hotel e spero che questa
regata abbia tutto il successo che si merita».
Per Vasco Vascotto in regata
con Pendragon «è stata una regata straordinaria perché più unica che rara, lo
spirito della manifestazione non può che suscitare allegria e interesse e fra
poco ci sarà la coda per parteciparci». I
primi tre classificati sono stati premiati con i cappelli del doge in vetro di
Murano di colore blu, realizzati dalla scuola del vetro Abate Zanetti.
L’intento è far realizzare ogni anno i premi a una vetreria muranese diversa,
oltre che di un colore diverso, per permettere a tutte di mettersi in luce.
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