giovedì 30 aprile 2015

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 10: ​Rock ‘N Rollers


Per leggere questo blog, e godervelo pienamente, avrete bisogno di un po’ di musica – preferibilmente il vostro disco di rock’n roll più raffinato, genuino e da cardiopalma. Suggerisco per primo “Riders of the Storrn” dei Rolling Stones, e poi “Black Betty” degli AC/DC. Infatti, a bordo sembrava che ognuna avesse ricevuto attraverso il boccaporto uno iPod con queste due canzoni, perché dopo ogni turno tutte dicevano (con un enorme sorriso sul volto) ,’ohhh yeah baby, riders of the storms!’.  Perciò siamo qui, nuovamente con i pesi spostati a poppa, il cielo è blu e il sole splende, ma c’è anche una grossa nuvola scura che si sta formando dietro di noi. 
 
Siamo tutte in attesa di uno scontro tra nuvole per attraversare l’uscita dai Doldrums ed entrare nei venti provenienti da Nord Est, dall’altra parte. Sarà questa la volta buona?“Sì, adesso abbiamo lasciato i Doldrums,” ha esclamato Libby.“Ci dovrebbe essere un cartello,” ha detto Stacey. “State uscendo dai Doldrums, grazie di averci visitato:” In tutta sincerità, credo che siamo tutte leggermente sotto shock per il fatto di essere riuscite ad attraversare i Doldrums ad una media di 15 nodi – questo non è normale!La nuvola dietro di noi è diventata sempre più scura, e improvvisamente siamo inseguite da un muro di pioggia così fitto da avere un colore latteo. “Sento odore di pioggia, taglio la corda,” ha detto Libby, che non era vestita adeguatamente.

[ Premere play e far partire “Riders of the Storm”]Questo è accaduto mentre il vento chiudeva di colpo la porta di uscita dei Doldrums, e noi decollavamo. C’è sempre un lato giusto della nuvola ed il lato sbagliato della stessa; in questo caso noi abbiamo decisamente preso il lato giusto, ed abbiamo iniziato a navigare a tutta velocità verso Newport. Addio Doldrums, benvenuta convergenza di fronti nuvolosi!Davanti a noi un’altra nuvola di temporale cresceva a dismisura, come non avevo mai visto prima. Nei Doldrums le nuvole temporalesche crescono fino ad altezze incredibili, ma questa nuvola cresceva, cresceva, cresceva…il collo mi si è indolenzito semplicemente nel tentativo di guardare l’intera nuvola. 

Si trattava di una nuvola che faceva uso di steroidi.In quel momento eravamo schiacciate tra due grandi nuvole – era evidente che una delle due ci avrebbe inghiottito interamente, perciò l’unica cosa da fare era tenersi forte mentre venivamo sparate e razzo in avanti.Ho messo da parte qualunque pensiero del tipo ‘mio papà morirebbe se sapesse cosa sta facendo la sua bambina in questo momento’, e mi sono tenuta forte – questa era una corsa troppo bella per perdersela. Sono queste le cose che si possono definire avventure.[Cambiare canzone e mettere ‘Black Betty’]Onde di acqua tiepida hanno iniziato a fracassarsi sulla tuga – a scagliarsi sulla prua e le crocette, e schiantarsi su di noi. Sally, Dee, Liz, Abby e Sam hanno timonato la barca, zigzagando continuamente sulla linea di confine tra l’avere il controllo e non averlo. 

La velocità della barca è schizzata sempre più su: 20, 22, 24, 26…su e giù, con una media intorno ai 21 nodi. Questo fino a che al tramonto ha preso il timone Sophie.“È per questo che sono qui – adoro timonare in queste condizioni di poppa veloce,” ha raccontato Sophie. Ha descritto questa sensazione come l’essere in controllo, ma anche leggermente fuori controllo. Non sconsideratamente fuori controllo, ma con l’acqua così piatta che ne puoi sfiorare la superficie. La barca è leggera e facile da manovrare.Poi è arrivata davvero la pioggia, e noi siamo state inghiottite da questa nuvola che sembrava non avere né inizio né fine. La velocità della barca incrementava costantemente: 22, 24, 26, 27.9, 28, 28,5… avremmo forse raggiunto i ‘mitici 30’ !? 

Ho fatto appello a tutta la mia volontà per non gridare e strillare, per mostrarmi fredda, mentre avevamo ufficialmente disinserito il freno di emergenza del nostro ottovolante e volavamo alla massima velocità che la barca poteva raggiungere.“Tutto questo è fantastico, ma spero che questa sia la nostra nuvola personale, così sarebbe ancora meglio,” ha detto Annie.La pioggia era accecante, e cadeva con tale intensità che le gocce pungevano il viso. Pesci volanti saltavano sulla traiettoria della nostra belva color magenta così velocemente che venivano catapultati sulla coperta e sulla antenna INMARSAT che si trova a poppa. Volavamo sulla rotta più veloce possibile, tenendo i 41º Nord.Sapevamo che non sarebbe durato per sempre, ma molte di noi lo desideravano. 

Tuttavia, un’ora alla massima velocità della barca era meglio di qualunque altra cosa! Abbiamo anche iniziato a pensare : forse potremmo stabilire il record delle 24 ore di questa tappa?“Non c’è niente che sia paragonabile all’Oceano Meridionale, “ ha affermato Sophie. “Ma, ad ogni modo, timonare (in queste condizioni) è stato eccezionale ed incredibile. Continuavo a pensare che eravamo le cacciatrici di tempeste. Quello era di sicuro rock’n roll.”(www.teamsca.com)

Nessun commento: