Che girandola di emozioni nelle ultime 24 ore! Non c'è da stupirsi che a
bordo adesso sia tutto così tranquillo (come forse non era da molto tempo), dato
che tutte siamo esauste a causa degli avvenimenti recenti. Navigare attraverso un punto geograficamente simbolico del percorso:
fatto. Navigare nelle acque di un nuovo oceano: fatto. Aver girato la boa che segnala il fatto che mancano 1000 miglia a Sanya:
fatto. Virata in direzione Vietnam: fatto. Celebrare un compleanno: fatto. Ieri mattina abbiamo attraversato l'incredibilmente trafficato Stretto di
Singapore. Sullo schermo del computer di navigazione migliaia di puntini verdi a
forma di barca formavano un'unica enorme massa verde. Tuttavia, sia Sam che
Libby, non sembravano particolarmente preoccupate dall'enorme numero di barche
intorno a noi.
"Non è poi così differente dal navigare verso casa, in Inghilterra, con le
petroliere e le piccole barche," ha affermato Libby. "Me l'immaginavo più come
il gioco di computer 'Frogger' e pensavo che ci saremmo ritrovate a manovrare a
pochi centimetri dalle navi."
In settembre, un caro amico che vive dalle mie parti, mi aveva spiegato che
la terza tappa della Volvo Ocean Race è probabilmente la più impegnativa.
"Quando ti stai preparando a concludere il precorso, la regata entra nel suo
tratto cruciale – entrare nel Mare Cinese Meridionale," mi aveva spiegato. Beh,
aveva ragione al 100%.
Nel momento esatto in cui siamo uscite dallo Stretto di Malacca e ci siamo
trovate nelle acque del Mare Cinese Meridionale (che è separato dall'Oceano
Pacifico), abbiamo trovato condizioni di mare che non avevamo ancora
sperimentato in questa tappa. Abby ha dovuto usare la cintura di sicurezza per
dormire – si tratta di una cinghia che ti evita di volare giù dalla cuccetta
mentre la barca risale la cresta dell'onda per poi colpire quella
successiva.
Le condizioni del mare nel Mare Cinese Meridionale, sfidano la legge di
gravità. Prima ti senti schiacciato sullo scafo della barca e, un attimo dopo,
sei sospeso a mezz'aria mentre la barca vola giù dalla cresta dell'onda. Non
serve neanche dirvi che i biscotti allo zenzero (anti nausea) sono stati
scartati e offerti alle ragazze con lo stomaco sottosopra (e anche alle
altre).
Lo stato del mare è così spiacevole perchè la corrente si muove nel senso
contrario alla direzione del vento. Quando le due forze si incontrano (e
scontrano) si determina un innalzamento del moto ondoso. Fortunatamente, la
corrente ha cambiato direzione e si è allineata con il vento e, dopo sei ore, le
condizioni del mare (e dell'equipaggio), si sono assestate su di un ritmo più
vivibile. "Quando siamo uscite dallo Stretto di Malacca le onde erano ripide
come il Monte Everest," ha detto Dee ad Elodie. "Ma adesso sembrano più le Alpi
Svizzere. E tra poco saranno come dolci colline."
Tra le condizioni dure e le navi enormi intorno a noi, la cosa più importante
avvenuta nelle ultime 24 ore è stato il compleanno di Dee! Per celebrare
l'evento abbiamo virato in direzione Vietnam e cantato 'Tanti Auguri'. Abbiamo
anche tirato fuori i regali che avevamo nascosto a bordo per lei: caramelle
Haribo (le sue preferite) e Diet Coke.
"Dopo venti giorni senza Diet Coke, quella che ho ricevuto aveva un sapore
incredibilmente buono," ha detto Dee con uno dei sorrisi più grandi che possiate
immaginare. (www.teamsca.com)
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