venerdì 28 novembre 2014

TEAM SCA ALLA VOVLO OCEAN RACE - Giorno 8: ​Le riparazioni alle vele non ci rallentano!


Che giornata! Prima delle 08.00 UTC il team era già indaffarato nella riparazione di una vela sotto coperta, mentre, in coperta, le ragazze spingevano la barca a gran velocità.Nelle prime ore del mattino un membro dell’equipaggio ha illuminato la vela di prua (il nostro J1) con la sua torcia e ha notato alcuni strappi causati dallo sbattere violento e insistente della bugna del della trinchetta sul J1. Il team ha deciso di proseguire per un po’ con la vela danneggiata fino ad avere un finestra meteo adatta a navigare con la vela più piccola (e non adeguata alla condizioni esistenti), il J2.
 
Dopo aver ammainato la vela e averla portata sottocoperta, Stacey e Abby hanno iniziato ad attrezzarsi per la riparazione. Entrambe erano nel loro turno di riposo ed hanno quindi dedicato, queste ore vitali per il recupero psicofisico, alla riparazione della vela, un’operazione destinata a durare almeno due ore.Come prima cosa bisognava asciugare la vela, quindi le ragazze hanno usato il calore del motore e l'acetone. Successivamente Stacey ha tagliato alcuni pezzi di tessuto 3D per la riparazione e ha usato del nastro 5200 (adesivo marino sigillante della 3M) per incollare le toppe sulla vela. Infine è stata messa in funzione la macchina da cucire per perfezionare la riparazione. 

Due ore e venti minuti dopo il J1 veniva nuovamente issato e Team SCA navigava con la vela più adatta.“La cosa più importante da fare è misurare due volte e tagliare solo una volta. Si deve essere certi di fare il lavoro correttamente al primo tentativo in modo da non doverlo rifare, “ ha spiegato Stacey.Mentre Stacey e Abby erano sottocoperta impegnate a sistemare una delle vele più importanti per questa tappa, le ragazze in coperta navigavano eccezionalmente bene e veloci. La performance del team in turno in quel momento è stata così elevata che siamo state la barca più veloce della flotta in base ai dati del successivo report sull’andamento della regata. Inoltre abbiamo guadagnato terreno su tutto il gruppo: miglia che più tardi, nel corso della giornata, si sono rivelate essenziali per noi. 

L’elemento che va sottolineato è che, in quel tratto di gara, abbiamo navigato utilizzando la vela più piccola e “sbagliata”.Questa mattina si è capito perfettamente cosa si intende per lavoro di squadra a bordo di Team SCA.Sia Stacey che Abby sono state operative durante il loro turno di riposo per ottimizzare la performance complessiva dell’equipaggio. E lo hanno fatto senza un attimo di esitazione; infatti entrambe avevano il sorriso sulle labbra alla fine del loro secondo turno, nonostante avessero lavorato ininterrottamente per dodici ore.Sam ha detto di essere molto impressionata dal rendimento della squadra: è la dimostrazione dell’ impegno e della dedizione di tutti i membri del team, ma anche dell’altissimo livello a cui possiamo navigare in ogni condizione. (WWW.TEAMSCA.COM)

Che giornata! Prima delle 08.00 UTC il team era già indaffarato nella riparazione di una vela sotto coperta, mentre, in coperta, le ragazze spingevano la barca a gran velocità.
Nelle prime ore del mattino un membro dell’equipaggio ha illuminato la vela di prua (il nostro J1) con la sua torcia e ha notato alcuni strappi causati dallo sbattere violento e insistente della bugna del della trinchetta sul J1. Il team ha deciso di proseguire per un po’ con la vela danneggiata fino ad avere un finestra meteo adatta a navigare con la vela più piccola (e non adeguata alla condizioni esistenti), il J2.
Dopo aver ammainato la vela e averla portata sottocoperta, Stacey e Abby hanno iniziato ad attrezzarsi per la riparazione. Entrambe erano nel loro turno di riposo ed hanno quindi dedicato, queste ore vitali per il recupero psicofisico, alla riparazione della vela, un’operazione destinata a durare almeno due ore.
Come prima cosa bisognava asciugare la vela, quindi le ragazze hanno usato il calore del motore e l'acetone. Successivamente Stacey ha tagliato alcuni pezzi di tessuto 3D per la riparazione e ha usato del nastro 5200 (adesivo marino sigillante della 3M) per incollare le toppe sulla vela. Infine è stata messa in funzione la macchina da cucire per perfezionare la riparazione. Due ore e venti minuti dopo il J1 veniva nuovamente issato e Team SCA navigava con la vela più adatta.
“La cosa più importante da fare è misurare due volte e tagliare solo una volta. Si deve essere certi di fare il lavoro correttamente al primo tentativo in modo da non doverlo rifare, “ ha spiegato Stacey.
Mentre Stacey e Abby erano sottocoperta impegnate a sistemare una delle vele più importanti per questa tappa, le ragazze in coperta navigavano eccezionalmente bene e veloci. La performance del team in turno in quel momento è stata così elevata che siamo state la barca più veloce della flotta in base ai dati del successivo report sull’andamento della regata. Inoltre abbiamo guadagnato terreno su tutto il gruppo: miglia che più tardi, nel corso della giornata, si sono rivelate essenziali per noi. L’elemento che va sottolineato è che, in quel tratto di gara, abbiamo navigato utilizzando la vela più piccola e “sbagliata”.
Questa mattina si è capito perfettamente cosa si intende per lavoro di squadra a bordo di Team SCA.
Sia Stacey che Abby sono state operative durante il loro turno di riposo per ottimizzare la performance complessiva dell’equipaggio. E lo hanno fatto senza un attimo di esitazione; infatti entrambe avevano il sorriso sulle labbra alla fine del loro secondo turno, nonostante avessero lavorato ininterrottamente per dodici ore.
Sam ha detto di essere molto impressionata dal rendimento della squadra: è la dimostrazione dell’ impegno e della dedizione di tutti i membri del team, ma anche dell’altissimo livello a cui possiamo navigare in ogni condizione.
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