sabato 29 novembre 2014

Team SCA alla Volvo Ocean Race - Giorno 9: Buchi di vento


Quando il vento decide di prendersi una notte di pausa è una sfida per tutte noi. E’ una sfida per il navigatore che deve far sì di non perdere fiducia nella rotta stabilita. E’ un test per la timoniera e per l’addetta alle regolazioni delle vele perché devono concentrarsi al massimo a far sì che la barca non si fermi. E’ un test per la skipper che deve rimanere lucida ed anche per il resto dell’equipaggio che non deve “dare di matto”.   “Non c’è niente che tu possa farci, devi navigare con il vento che c’è, e, se non ce né affatto, pazienza”, dice Abby. “Ma naturalmente speri che qualunque cosa ti stia rallentando in quel frangente si sposti in modo tale da uscire da questa situazione. E’ qualcosa di temporaneo perciò devi gestirlo, in fin dei conti non è per sempre.”
 
Al momento siamo incastrate tra due fronti di bassa pressione: uno dei due è niente meno che un ciclone tropicale. “Tutto il vento sta cercando di andare verso i due fronti di bassa pressione,” ha spiegato Libby. Questi due fronti stanno letteralmente risucchiando tutto il vento e ciò crea delle zone di piatta totale; è la cosa in assoluto più deprimente che ti possa succedere in mare!

Quando guardi una carta meteo puoi vedere che nei sistemi di bassa pressione i gradienti sono molto vicini tra loro, proprio come le linee dei rilievi in una carta geografica. In una mappa topografica, più vicine sono le linee più ripide sono le montagne; in questo caso più vicine sono le linee tra loro più forti sono i venti in quella zona. In un sistema meteo standard le linee di contorno sono distanziate in modo regolare fino al punto in cui la pressione inizia a scemare dove le linee stesse si allontano sempre di più una dall’altra. Al momento è come se noi fossimo tra due alte montagne e stessimo attraversando in sella ad un asino la valle che le divide; comunque domani cambieremo il nostro asinello con una Ferrari perché sfrecceremo dentro ad un Ciclone tropicale.

Questo tempo fastidioso ci porta tutte un pò al limite. Il nostro tono di voce è un pò più tagliente: c’è un tono particolare per i momenti di bonaccia, un misto di frustrazione e concentrazione.  “Ognuna di noi gestisce queste situazioni in modo diverso”, ha spiegato Dee. “La cosa più importante da tener presente è il perché le persone si innervosiscono: non c’è vento e noi vogliamo navigare bene. E’ quasi peggio delle zone di calma equatoriale perché lì ti aspetti una situazione del genere mentre è difficile avere calma piatta nelle acque che stiamo attraversando adesso.”
 
Abbiamo lavorato davvero duramente e a lungo per preparaci a questa avventura e l’ultima cosa che desideriamo è l’assenza di vento. Perciò, naturalmente, ognuna di noi è concentrata e focalizzata nel tirarci fuori da questa situazione difficile. L’unica cosa che possiamo fare a questo punto è sperare che anche il resto della flotta sia in una condizione simile e ricordarci che c’è sempre domani. Dopotutto domani saremo in una situazione esattamente opposta (o almeno così speriamo!) in quanto avremo nuovamente condizioni “bagnate” e di vento teso.
(www.teamsca.com)

Quando il vento decide di prendersi una notte di pausa è una sfida per tutte noi. E’ una sfida per il navigatore che deve far sì di non perdere fiducia nella rotta stabilita. E’ un test per la timoniera e per l’addetta alle regolazioni delle vele perché devono concentrarsi al massimo a far sì che la barca non si fermi. E’ un test per la skipper che deve rimanere lucida ed anche per il resto dell’equipaggio che non deve “dare di matto”.
“Non c’è niente che tu possa farci, devi navigare con il vento che c’è, e, se non ce né affatto, pazienza”, dice Abby. “Ma naturalmente speri che qualunque cosa ti stia rallentando in quel frangente si sposti in modo tale da uscire da questa situazione. E’ qualcosa di temporaneo perciò devi gestirlo, in fin dei conti non è per sempre.”
Al momento siamo incastrate tra due fronti di bassa pressione: uno dei due è niente meno che un ciclone tropicale. “Tutto il vento sta cercando di andare verso i due fronti di bassa pressione,” ha spiegato Libby. Questi due fronti stanno letteralmente risucchiando tutto il vento e ciò crea delle zone di piatta totale; è la cosa in assoluto più deprimente che ti possa succedere in mare!
Quando guardi una carta meteo puoi vedere che nei sistemi di bassa pressione i gradienti sono molto vicini tra loro, proprio come le linee dei rilievi in una carta geografica. In una mappa topografica, più vicine sono le linee più ripide sono le montagne; in questo caso più vicine sono le linee tra loro più forti sono i venti in quella zona. In un sistema meteo standard le linee di contorno sono distanziate in modo regolare fino al punto in cui la pressione inizia a scemare dove le linee stesse si allontano sempre di più una dall’altra. Al momento è come se noi fossimo tra due alte montagne e stessimo attraversando in sella ad un asino la valle che le divide; comunque domani cambieremo il nostro asinello con una Ferrari perché sfrecceremo dentro ad un Ciclone tropicale.
Questo tempo fastidioso ci porta tutte un pò al limite. Il nostro tono di voce è un pò più tagliente: c’è un tono particolare per i momenti di bonaccia, un misto di frustrazione e concentrazione.
“Ognuna di noi gestisce queste situazioni in modo diverso”, ha spiegato Dee. “La cosa più importante da tener presente è il perché le persone si innervosiscono: non c’è vento e noi vogliamo navigare bene. E’ quasi peggio delle zone di calma equatoriale perché lì ti aspetti una situazione del genere mentre è difficile avere calma piatta nelle acque che stiamo attraversando adesso.”
Abbiamo lavorato davvero duramente e a lungo per preparaci a questa avventura e l’ultima cosa che desideriamo è l’assenza di vento. Perciò, naturalmente, ognuna di noi è concentrata e focalizzata nel tirarci fuori da questa situazione difficile. L’unica cosa che possiamo fare a questo punto è sperare che anche il resto della flotta sia in una condizione simile e ricordarci che c’è sempre domani. Dopotutto domani saremo in una situazione esattamente opposta (o almeno così speriamo!) in quanto avremo nuovamente condizioni “bagnate” e di vento teso.
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