lunedì 25 novembre 2013

Transat Jaques Vabre 2013 - Gaetano Mura oltrepassa l'equatore


Diario di bordo Domenica 24 novembre - Bolina larga/traverso procediamo a buona velocità. Ogni movimento è faticoso,la barca accelera, rallenta talvolta pesta violentemente ed è perennemente sbandata e bagnata. Questo vivere costantemente contro la forza di gravità ti porta a limitare ogni attività "extra lavoro" al minimo indispensabile. Anche scrivere diventa un’ impresa, centro un tasto e ne colpisco un altro quando devo usare entrambe le mani diventa un lavoro di reni. Poi rileggo,l’ 80 percento delle parole sono sbagliate. Stamane verso le 7,30 di bordo abbiamo passato "la linea", cosi chiamavano la linea equatoriale i vecchi navigatori sui grandi clipper (velieri sulle rotte commerciali di tutto il mondo, NDR). 
 
Si lascia l’ emisfero boreale per entrare in quello australe. Un’ altra simbolica tappa importante del nostro lungo viaggio dall’ Europa all’America. E’ sempre stata usanza sin dai vecchi tempi organizzare una specie di rito al dio Nettuno, un battesimo per il passaggio della linea se a bordo era presente qualcuno che lo passava per la prima volta. Sia per me che per Sam non è la prima volta; ma appena Sam si sveglia come di consueto in questa speciale occasione non mancheremo di stappare la bottiglia di spumante che la Cantina di Dorgali, mio sponsor ci ha regalato appositamente. Ieri è stata una gran bella giornata di sole, vento e mare abbastanza tranquillo. Ci siamo preparati una super pasta alla bottarga che mi ha regalato prima di partire il mio grande amico Paolino che per chi non lo conoscesse almeno di fama è il più grande ‘pescacciatore’ del pianeta terraqueo. Grazie Paolo ci siamo leccati i baffi, ne resta ancora per lo spumante di oggi. La bottarga per un sardo e un sapore familiare che ti riporta un po’ a casa. Cerchiamo di navigare al meglio regolando costantemente la barca.
Un saluto australe
gaetano e sam
(dalla pagina facebook di Gaetano Mura)
 

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