Diario di bordo Domenica 24 novembre - Bolina larga/traverso
procediamo a buona velocità. Ogni movimento è faticoso,la barca
accelera, rallenta talvolta pesta violentemente ed è perennemente
sbandata e bagnata. Questo vivere costantemente contro la forza di
gravità ti porta a limitare ogni attività "extra lavoro" al minimo indispensabile.
Anche scrivere diventa un’ impresa, centro un tasto e ne colpisco un
altro quando devo usare entrambe le mani diventa un lavoro di reni.
Poi rileggo,l’ 80 percento delle parole sono sbagliate. Stamane verso
le 7,30 di bordo abbiamo passato "la linea", cosi chiamavano la linea
equatoriale i vecchi navigatori sui grandi clipper (velieri sulle rotte
commerciali di tutto il mondo, NDR).
Si lascia l’ emisfero boreale per
entrare in quello australe. Un’ altra simbolica tappa importante del
nostro lungo viaggio dall’ Europa all’America. E’ sempre stata usanza
sin dai vecchi tempi organizzare una specie di rito al dio Nettuno, un
battesimo per il passaggio della linea se a bordo era presente qualcuno
che lo passava per la prima volta. Sia per me che per Sam non è la
prima volta; ma appena Sam si sveglia come di consueto in questa
speciale occasione non mancheremo di stappare la bottiglia di
spumante che la Cantina di Dorgali, mio sponsor ci ha regalato
appositamente. Ieri è stata una gran bella giornata di sole, vento e
mare abbastanza tranquillo. Ci siamo preparati una super pasta alla
bottarga che mi ha regalato prima di partire il mio grande amico Paolino
che per chi non lo conoscesse almeno di fama è il più grande
‘pescacciatore’ del pianeta terraqueo. Grazie Paolo ci siamo leccati i
baffi, ne resta ancora per lo spumante di oggi. La bottarga per un
sardo e un sapore familiare che ti riporta un po’ a casa. Cerchiamo di
navigare al meglio regolando costantemente la barca.
Un saluto australe
gaetano e sam
Un saluto australe
gaetano e sam
(dalla pagina facebook di Gaetano Mura)
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