Si sperava che Eolo chiudesse un occhio e
non ricominciasse a soffiare forte dopo che la flotta della Mini
Transat avesse doppiato Capo Finisterre, ma così non è stato. Le
previsioni infatti danno un rinforzo deciso del vento da Sud Ovest a
partire da domani sera, che spazzerà Capo Finisterre il 2 e il 3
novembre prima di una rotazione a Nord Ovest. Questo timing non permette
a tutti gli 84 Mini di passare in sicurezza il Capo, tanto che
l’organizzazione di corsa ha deciso di far fare una tappa a Sada, porto a
Nord Ovest della Spagna. L’opzione di fare scalo era stata prospettata
già un paio di settimane fa, poi scartata, ma le voci di banchina
pre-partenza ventilavano che questa possibilità sarebbe stata
“ri-giocata” dall’organizzazione durante le prime ore di regata. E così è
stato: “la sicurezza delle barche e dei marinai prima di tutto” è il
mantra che l’organizzazione si ripete da molti giorni e che applica alle
sue decisioni, anche se certo non facili.
“I Mini sono quindi chiamati a fare una
strategia per raggiungere il porto spagnolo” si legge nell’ultimo
comunicato stampa ufficiale della regata. “Partire a Ovest per cercare
un gradiente di pressione significa correre il rischio di dover
affrontare venti e mare instabili con l’avvicinarsi del prossimo fronte
freddo. Puntare a Sud, d’altro canto, significherebbe favorire la
sicurezza, sperando di trovare un mare più maneggevole al riparo della
costa spagnola, anche se con la forte probabilità di dover poi fare un
lungo bordo difficile verso Ovest, con venti instabili per forza e
direzione”.
La buona notizia, è che Sada è più a
Ovest di Gijon, primo porto di scalo paventato dall’organizzazione,
cosicchè quando la flotta ripartirà, sarà più vicina a Capo Finisterre e
quindi più in rotta per Lanzarote. I Mini dovrebbero arrivare a Sada
fra il 31 Ottobre e il 1 Novembre, aspettare circa 48 ore che la
“buriana” passi, per poi riprendere il largo. A quel punto, ci
metterebbero circa 6 giorni per raggiungere Lanzarote…. Il condizionale
ormai è d’obbigo!
Capo Finisterre (dal latino finis-
terrae, “fine della terra”) è un promontorio in granito, a 600 metri sul
livello del mare, a picco sulla Costa da Muerte nell’Oceano Atlantico,
sulle pendici del monte Facho. Esso costituisce il punto di arrivo del
celebre Cammino di Santiago di Compostela: fin dall’antichità i
pellegrini devoti di San Giacomo arrivavano fino a lì per imitarlo, per
percorrere le orme del più intrepido fra gli apostoli, quello che era
arrivato fino agli estremi confini della Terra allora conosciuta. Questo
Capo, che “racchiude” a Sud il Golfo di Guascogne, è annoverato fra i 4
Capi più impegnativi da doppiare, insieme a Capo di Buona Speranza,
Capo Leuween e Capo Horn e un tempo i marinai che lo scapolavano
conquistavano il privilegio di farsi il primo orecchino, in ricordo e
come prova del difficile passaggio.
I nostri Mini Uccelli del Largo nelle
prime 36 ore di regata si stanno comportando molto bene: fra i Proto,
Giancarlo Pedote (Prysmiam) stringe i denti al comando della flotta e
Michele Zambelli (Fontanot), stabile nel gruppo centrale, ha guadagnato
qualche prezioso miglio agli avversari ed è 18esimo. Fra i Serie,
Alberto Bona (Onlinesim.it) guida il gruppo degli italiani in 25esima
posizione all’ultimo aggiornamento, mentre Andrea Iacopini (Umpalumpa)
Davide Lusso (Mastep) e Federico Fornaro (Raw News) si continuano a
tenere compagnia intorno al 40esimo posto, staccando di qualche miglio
Federico Cuciuc (Your Sail).
In classifica generale, la flotta
continua a essere guidata dai Proto di Pedote, Gahinet (Logways)
Boidevezi (Natural Addicts) e Pulvé (Mext-ica), mentre fra i Serie si
danno battaglia Ian Lipinski (pas de future sans numerique), Renaud Mary
(runo.fr) e Jonas Gerckens (Netwerk2)
(da www.classemini.it di F. Pradelli)
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