martedì 22 novembre 2011

TRANSAT 6.50 - 2011 - La Charente Maritime-Bahia - Il bilancio nella categoria Proto


E' finita...Tra tutte le Mini Transat si è trattata della terza edizione per la percentuale di ritirati, dopo le edizioni del '93 (56 per cento) e del '99 (46 per cento). Il cambio di clima (che ha reso anche la Jacques Vabre assai più dura delle precedenti) ha mietuto ben 20 6.50, con due perdite di imbarcazioni, due arrivi per il rotto della cuffia con armi tenuti con lo sputo, numerose soste alle Canarie e Capo Verde per riparazioni, alcuni dietro front ed un numero di avarie che ci vorrebbe il Sommo Poeta per poterle riassumere tutte. Chiaro che in questo contesto chi l'ha finita è un uomo ed un marinaio temprato nell'acciaio, ed è sommamente ingiusto stilare classifiche di merito.

Tuttavia sempre di una regata si tratta, molti partecipanti, prima di partire, si erano sbilanciati in previsioni sulla loro classifica, pertanto è giocoforza fare una breve analisi di quanto è successo anche dal punto di vista agonistico,iniziando dalla categoria Proto.

Il Podio - Credo che su Raison si sia ormai scritto tutto lo scrivibile: ha espresso una sintesi ineguagliabile di intuito, coraggio, determinazione, bravura e, perchè no, fortuna. Ha scritto una pagina di Storia… Chapeau !

Di Normand e Rioux avevamo già accennato nel forum sul fatto che i loro Manuard e Lombard costituissero l'anello di giunzione tra uno Scow e le barche tradizionali, con le loro prue potentissime. Hanno preso la polvere da David ma, a loro volta, si sono dimostrati di uno scranno superiori agli altri all'uscita dal Pot.

Tra pochi giorni conosceremo il percorso dell'edizione 2013. Se accadesse di tornare alle Antille sulla rotta degli Alisei non sarebbe improbabile che il loro si configuri come il migliore compromesso e la via da seguire per i nuovi, per fortuna immancabili, progetti. Entrambi smentiscono la tesi secondo la quale terminare un'edizione precedente sia un "must"per eccellere.

Thomas, a soli 24 anni, era un debuttante, Antoine nel 2009 aveva perso la barca ben prima dell'arrivo per via d'acqua. Ora ci lasceranno, uno per i Figarò,l'altro per i 40.

Gli altri - Tra i Proto è difficile che si manifestino sorprese dell'ultima ora. Sono barche troppo delicate, difficili e complesse per richiedere meno di una stagione di collaudo.

Dal quarto in poi troviamo nomi notissimi ormai da parecchio tempo e tutti, mi pare, nella loro posizione naturale, tale da soddisfarli, a parte qualche recriminazione.

Delesne, secondo nel 2009, primo alle Azzorre 2010, detentore del record sulle 24 ore, ha pagato un costo salatissimo ad una prima tappa da incubo. Privo di sponsor, quest'anno ha navigato pochissimo e si è visto nei riflessi lenti espressi nelle prime centinaia di miglia.

Rogues, dopo la vittoria nella prima tratta, ha picchiato la schiena nella seconda lasciandoci con tantissimi rimpianti. Pare che entrambi lasceranno l'ambiente.

Le sorprese - Credo che il settimo posto di Remy Fermin nella prima tappa, con barca autocostruita e progettata, sia stata una delle sorprese più belle. Poi è finita come sappiamo e la barca è già tristemente in vendita ma abbiamo sognato per un pò.

Bello anche il decimo finale di Lucas Schroeder. Il suo Mini è il gemello di quello di Caracci nel 2005, eppure l'olandese ha tenuto a lungo testa a mezzi molto più recenti e costosi.

Le delusioni - Non ci permetteremmo mai di dare pagelle dal caldo della nostra sedia ma ci limitiamo a riportare sensazioni espresse dagli stessi protagonisti.

Boidevezi arrivò settimo nel 2009 e la sua parabola di risultati quest'anno era in netta ascesa, delude vederlo quindi oltre il decimo. E' stato una delle vittime della opzione Ovest nella prima tappa ma anche nella seconda non è mai entrato in fase.

Chappellier era tra i favoriti e non se lo nascondeva neppure lui. Ha tagliato il traguardo con l'albero gravemente danneggiato ma, anche quand'era pienamente operativo, non si è mai affacciato nelle posizioni di testa.

Kolacek si era allenato con Caracci a Pornichet , su barca gemella. Anche lui vittima dell "Ovest" ha perso il filo del discorso e neppure nella seconda tappa è riuscito a riprenderlo. Ha già annunciato il suo ritorno nel 2013.

Difficile chiedere troppo alla barca più vecchia della flotta, ma Sebastien Picault ci aveva abituato troppo bene, portando il suo glorioso Karen Liquid, costantemente aggiornato, sempre tra i primi, comprese le Azzorre 2010 chiuse al quarto posto. Quest'anno si era anche affinato tecnicamente, correndo molto anche in Figarò… ed invece non è nei 10… Bravo e simpatico lo stesso comunque.

Le Imprese - Ci pare che il rialberamento di Fermin, con albero passante ed onda formata, sia difficilmente eguagliabile e tale da fare impallidire quello di Hardy, nel 2007, fatto con albero poggiante in coperta.

Citiamo con piacere ,me crediamo che ne avrebbe fatto volentieri a meno,il polacco Kowalczyk. Mettere la prua sul Portogallo per riparare la chiglia, ripartire con arie evanescenti, arrivare solo 17 ore prima della partenza della seconda tappa, rifermarsi alle Canarie, ripartire una seconda volta e terminare in tempo... fantastico Radovan!

I Mediterranei - Aria plumbea in questa sezione. I due Twister che partono, giustamente, solo per arrivare e non coronano il sogno, Oliva che si ritira in Portogallo, pur sulla barca vincente nel 2007, Fermin che disalbera e Caracci che perde per la seconda volta in tre edizioni l'albero.

Obiettivamente, la forza d'urto dei Proto del Med era esilissima anche prima di partire ma è stato un massacro peggiore delle previsioni. Ci siamo dovuti appoggiare sulle spalle dello spagnolo Gelabert che è stato bravissimo e regolare ma più di tanto non poteva sperare.

Dopo quattro edizioni credo che Andrea Pendibene sia giunto al capolinea della sua carriera di minista. Vorrei quindi ringraziarlo per quello che ha fatto per la Classemini italiana.

Probabilmente ora il movimento potrà camminare bello dritto sulle sue gambe ma è sicuro che i suoi risultati ed il suo esempio di entusiasmo e professionalità offerti dalla metà del decennio scorso hanno impresso un bel volano alla passione di tanti attuali protagonisti.

Grazie ancora Andrea e continua a dispensare il tuo sapere nei corsi di allenamento, ne abbiamo tutti un gran bisogno. (da www.classemini.it di S. Paltrinieri)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Cani , gatti , criceti , pesci, pappagalli - Who do you prefer ? O dialetto sarria ché ciò che gli animali senza fondo - serpenti , coccodrilli, lucertole , scimmie ?