martedì 29 settembre 2009

VELA - Diario di Bordo - Transat 6.50 - Analisi tecnica


Lunedi 28 Settembre 2009 - In questi giorni in cui le bocce si sono fermate ed i nostri amici si stanno riposando, pemettetemi di mettere a fuoco, così, a casaccio, alcuni particolari che mi sono balzati all'occhio nelle utime due settimane.Volerò basso... convinto che anche i sogni più arditi abbisognino di un "retroterra" tecnico, minuzie di cui può essere comunque interessante accennare, soprattutto ai neofiti della Classe Mini.

Pile al combustibile : Sarebbero duvute essere l'arma assoluta per produrre energia a bordo, senza limiti e condizionamenti.Non so quanti italiani ne erano in possesso. Di sicuro Caracci, fanatico della leggerezza, ha sposato la teoria di Manuard dei soli pannelli ed Apolloni portava un generatore.Qualcuno ne sarà rimasto soddisfatto... fatto sta che Rossi e Del Zozzo ne hanno lamentato l'avaria e, se contiamo che costano più di 3000 euro o che si affittano a 700, mi pare che ciò corrisponda ad una percentuale di fallimento non da poco...
Piloti : La lettura del commento di Avram a proposito dei piloti mi ha fatto veramente capire che, rispetto agli anni 90, stiamo vivendo in un'altra epoca.Olivier racconta che, nel corso del suo folle inseguimento dopo la rottura di un buttafuori, era costretto a ridurre velatura non perchè i piloti non tenessero tutta la tela che lui voleva portare ma perchè era lui a non reggere emotivamente le medie a 14 nodi e le accelerazioni a più di 20 che il SISTEMA PILOTA NKE-BARCA riusciva a somministrargli.Come sono lontani gli zigzagoni, le straorze e le strapugge che erano il pane quotidiano di chi montava sistemi meno evoluti.Schipman,secondo Proto,conferma il concetto sostenendo di avere trascorso i primi quattro giorni, i più duri e veloci, sempre in cabina a curare la navigazione, senza toccare barra.Certo, il costo di un sistema completo NKE può costituire una porzione rilevante del budget. Ed allora gli skipper meno "scafati" economicamente dovrebbero rinunciare al sogno del Mini o della Mini?Non credo proprio. Anche Rossi, tanto critico con Ray, ammette che alcuni buoni Proto montavano modelli di quella marca e che si sarebbe impegnato per carpire loro le dritte su alcune regolazioni, per ridurre un pò il gap con NKE. Non dimentichiamo che Caracci arrivò decimo nel 2005 con un pilota di alta gamma Ray... ma per vincere o correre con meno patemi penso che la scelta sia obbligata....
Sacchi per matossage : Già l'anno scorso a Les Sables avevano attirato la mia attenzione, dato che tutti i Proto di punta ne facevano uso.Ora sono un "must" anche tra i Serie. Riccardo non me ne vorrà se, a sua insaputa, mi sono permesso di sbirciare nel suo, aprendo la cerniera! Dal volume di 90 litri era bello pesante e vi ho riconosciuto stivati. per esempio, le vele arancioni e la TPS.Questa estate ho provato qualcosa di simile a la Grand Motte. Per economizzare ho usato i sacchi stagni da 45 l BIC da kajak... bè devo dire che non avere tra le scatole ancora, galleggiante, farmacia, vele da tempesta, apparato da salita sull'albero, binocolo ecc. ecc. e potere matossare tutto velocemente è davvero un bel sollievo.
Bollitore : Credevo che tutti usassero ormai il Jet Boil, che scalda l'acqua in pochi secondi e non ustiona. Invece ho notato a bordo di tante barche, anche vincenti, il classico bollitore da campeggio che tutti conosciamo. C'è quindi ancora una voce su cui si può risparmiare qualcosa...
Abbigliamento : Caracci è partito nella configurazione che segue nelle regate in Med, cioè con due cambi completi. La sua capacità di adattamento al disagio è notoria ma credo che uno skipper meno "estremo" dovrebbe fare conto su di una terza, o forse anche quarta possibilità.Sui Mini è un'attimo trovarsi fradici. Avete letto di Tosi dopo il lavoraccio sullo spi incastrato nel timone?Il motto "uomo freddo non fa un c...o" impera sulle nostre barchette! Riccardo porta intimi "in quantità" e Gaetano, sulla scia nientemeno che di Delesne, ha imbarcato una stagna da deriva per le condizioni da "pre TPS"
Ammainate spi : Sono state la fonte suprema dei danni alle vele. Abbiamo assistito personalmente, in partenza, al disastro sul P2 659 che, obbligato ad ammainare per ritornare alla giusta boa di disimpegno, ha fatto cadere un lembo in acqua ed ha dovuto poi lottare 20 minuti per recuperare a bordo, di certo estenuato, la vela fradicia e, spero ,integra..Qualcuno non ha approvato quando citavo Daniela che mi indicava in 10 secondi il tempo richiesto a Pornichet dall'allenatore Charles per l'ammainata.Perchè tanto inutile rigore, ci si domandava? Credo che farlo in 10 secondi da riposati, di giorno, in acque calme, sia il prodromo per non fare casini da stanchi, di notte, con mare mosso.Sotto quindi con la ripetizione alla nausea di questo fondamentale!.
Caramelle : Ne abbiamo già accennato... non vogliamo insegnare niente a nessuno, ma crediamo che sia pericoloso navigare da soli con spi a riva senza niente "sotto" a tutelarci, genoa o fiocco belga che sia.
Balene : E meno male che stavano per estinguersi! A leggere i racconti degli arrivati, con le loro collisioni sfiorate per miracolo, pare che siano più frequenti delle auto sul raccordo anulare...
Incidenti : Ruyant si è trovato un ginocchio molto gonfio e quasi fuori uso senza sapere il perchè e Renaud ha avuto un legamento della stessa articolazione lesionato per un'arresto brusco della barca (forse vedi sopra) mentre dormiva con l'arto fuori dalla cuccetta.Massence Desfeux ha sofferto di un distacco condrale ad una costola per lo sforzo di un recupero di uno spi (vedi ancora un pò più sopra!). Pensare che sofferenza possa diventare condurre una barca in solitario menomati e dolenti mette i brividi...
Tattica : Il tono è univoco: nessuno, Lobato a parte, avrebbe tirato a morte nella prima tappa per paura di rotture. Pare che molti Skipper, anche di primissima fascia, non abbiano voluto esagerare con le vele grandi portanti, ripromettendosi però di farlo nella seconda, attaccando.Ne vedremo delle belle!

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